Una scoperta che accende nuove speranze per la tutela della biodiversità: i biologi dell’Orianne Society hanno individuato una popolazione finora sconosciuta di Clemmys guttata nella Georgia meridionale, segnando un momento cruciale nella lotta per salvare questa specie minacciata.
Il ritrovamento, avvenuto in un sito del tutto nuovo, ha coinvolto quattro esemplari – un evento straordinario in uno Stato dove nuovi avvistamenti si verificano raramente e quasi esclusivamente come catture accidentali lungo le strade. «Ogni nuova popolazione è significativa», ha dichiarato Emma Kendrick, esperta della specie presso l’Orianne Society. «Scoprire nuovi habitat ci aiuta a conoscerle meglio e a proteggerle».
Dotando tre tartarughe di radiotrasmettitori, il team ha fatto un’ulteriore sorprendente scoperta: una femmina ha guidato i ricercatori in un’area insolitamente umida, rivelando abitudini ecologiche mai osservate prima. Poco dopo, una quarta tartaruga è stata individuata mentre seguiva le altre, suggerendo l’esistenza di un gruppo locale potenzialmente stabile.
Per il direttore scientifico dell’organizzazione, il Dr. Houston Chandler, questa è la conferma che «c’è ancora tantissimo da scoprire» su questa specie schiva, oggetto di studio da parte dell’Orianne Society dal 2014. La scoperta rientra in un progetto multistatale co-finanziato da un “Competitive State Wildlife Grant” e condotto in collaborazione con partner accademici e istituzionali, con l’obiettivo di elaborare un piano di conservazione regionale.
Le tartarughe maculate, dal caratteristico carapace nero punteggiato di giallo, sono fondamentali per la salute degli ecosistemi umidi ma affrontano gravi minacce: perdita dell’habitat, traffico illegale per il commercio di animali domestici, mortalità stradale e frammentazione delle popolazioni. Con un ciclo vitale lento e un’elevata vulnerabilità, anche minime perdite possono compromettere la sopravvivenza locale.
Classificate come specie in pericolo in Canada e presenti nella Lista Rossa IUCN, le Clemmys guttata si trovano a un bivio. Ma questa nuova scoperta dimostra che la speranza non è ancora perduta. Con la giusta combinazione di scienza, impegno e collaborazione, è ancora possibile invertire la rotta e assicurare un futuro a questi affascinanti rettili.