La SCUD, acronimo di Septicemic Cutaneous Ulcerative Disease, è una malattia che colpisce principalmente il piastrone ed il carapace delle tartarughe e che, in alcuni casi, si estende anche alla cute.
Il principale colpevole di questa malattia è il batterio opportunista Citrobacter freundii, il quale approfitta di lesioni del guscio per insediarsi nel tessuto vivo presente appena sotto lo strato duro di cheratina oppure approfitta di lesioni della cute mal curate.
Quindi le cause possono essere appunto lesioni della cute o ferite del carapace che si sono infettate ma anche condizioni igieniche non ottimali. Invece per quanto riguarda le tartarughe terrestri e/o palustri un’ulteriore causa può essere la non corretta regolazione dell’umidità: ambienti poco umidi possono creare crepe nel carapace facilitando così a spore e batteri di “entrare” mentre ambienti troppo umidi possono ammorbidire il carapace, con addirittura l’alzamento delle placche, favorendo anche qui l’ingresso dei batteri.
Da non sottovalutare anche lo stress eccessivo che può provocare un notevole abbassamento delle difese immunitarie favorendo così l’azione dei batteri.
E’ importantissimo intervenire subito visto che la malattia si diffonde in modo molto veloce colpendo anche gli organi interni e portando alla morte l’esemplare. Se non è possibile portare subito la tartaruga dal veterinario, si può cominciare a frenare l’avanzare della SCUD trattando la zona interessata con del betadine.
I primi sintomi della malattia possono essere:
- piccoli punti bianchi o gialli sul guscio
- piccole macchie rosse sulla pelle
- zone morbide appena sotto la superficie del guscio
Se non verrà trattata in tempo la zona infetta, si creeranno vere e proprie ulcere settiche che cominceranno ad emanare un forte odore di marcio con possibile scarico di pus. Inoltre, se l’infezione diventa settica, può causare necrosi, emolisi, paralisi degli arti con conseguente perdita delle unghie ed emorragie.
La tartaruga colpita da SCUD risulterà poco attiva e si potrà riscontrare perdita di peso.
La prima cosa da fare, se si riscontra uno dei sintomi sopraelencati, è isolare la tartaruga nel caso si hanno più esemplari insieme, in quanto è una patologia molto contagiosa. Poi bisogna tenerla all’asciutto (nel caso di un’acquatica) e senza alcun substrato (nel caso di una terrestre), ciò è molto importante per limitare l’ingresso con altri batteri.
Se presa in tempo può essere curata con un’apposita pomata da applicare sulle macchie altrimenti bisognerà procedere con l’uso di antibiotici sistemici e con l’asportazione, da parte di un veterinario esperto in rettili, dei tessuti necrotici infetti.
Si ringrazia per le foto: Benjy Sturlese, Cristina e Alessandro, Danilo De Bellis, Giorgio Rocca, Giulia Micheletti, Stefano De Bastiani e Valentina Giovanelli
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