Fino a che profondità può spingersi una tartaruga marina? Essendo un rettile polmonato, questi animali hanno bisogno di ritornare in superficie per respirare ma, allo stesso tempo, riescono ad effettuare lunghissime apnee, che consentono loro di restare diverse ore sotto la superficie dell’acqua, potendo così giungere profondità anche superiori ai mille metri.
I record di immersione per le tartarughe marine e per i rettili in generale, sono stati tutti registrati da esemplari appartenenti alla specie Dermochelys coriacea, comunemente chiamata tartaruga liuto. Era il maggio del 1987 quando il Dr. Scott Eckert confermò che al largo delle Isole Vergini, arcipelago nel Mar dei Caraibi, una liuto aveva toccato i 1.200 metri di profondità. Tale record è rimasto invariato fino al 16 dicembre del 2006, quando un esemplare della stessa specie, marcato con un dispositivo satellitare, fece registrare un’immersione a Capo Verde fino a quota 4.199 piedi, cioè 1.280 metri.
Questo nuovo record, ancora presente sul portale del “Guinness World Record“, secondo l’organizzazione ambientalista The Nature Conservancy è stato battuto da un esemplare di tartaruga liuto che si è spinto a 1.344 metri di profondità, dopo aver deposto le sue uova alle Isole Salomone all’inizio di quest’anno.
Tale registrazione rientra in uno studio di tracciamento satellitare ancora in corso e dunque non ancora pubblicato, che ha lo scopo di aiutare a proteggere le Dermochelys. Peter Waldie , uno scienziato marino che guida il “Solomon Islands Program“, ha descritto questi rettili come creature incredibili. «La capacità di nuotare senza sosta per tutto il Pacifico, di immergersi alla profondità di un sottomarino della Marina con un solo respiro, mi lascia assolutamente a bocca aperta».
Un portavoce dell’azienda “Guinness World Record” ha affermato che per ufficializzare la nuova immersione più profonda, esperti specializzati sono a lavoro per verificarne la veridicità. Di solito però, per i dati naturali si attende che questi vengano esaminati e pubblicati su una rivista peer review, prima di prenderli in considerazione.