In questa pagina troverete la scheda d’allevamento riassuntiva che riguarda le tartarughe appartenenti alla specie Agrionemys (Testudo) horsfieldi. La scheda indica sommariamente le informazioni sull’alimentazione, la riproduzione, le caratteristiche fisiche e comportamentali ed altri aspetti per allevare al meglio questa specie.
Specie
Agrionemys (ex Testudo) horsfieldi
Sottospecie
baluchiorum, horsfieldii, kazakhstanica, kuznetzovi, rustamovi e terbishi
Stati di provenienza
Asia centrale, quindi Afghanistan, Armenia, Azerbaijan, Cina, Kazakistan, Kirghizistan, Iran, Mongolia, Pakistan (la sottospecie baluchiorum in Belucistan), Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan
Luoghi di origine
principalmente steppe sabbiose, colline rocciose, zone aride con scarsa vegetazione, senza disprezzare pendii spogli fino a 2000 metri d’altezza sul mare
Lunghezza
dai 15 cm ai 22 cm
Colorazione carapace
dal marrone chiaro al giallo chiaro, con marcature nere più o meno definite su ogni scuto
Colorazione piastrone
completamente nero oppure di colorazione dal beige al verde oliva con macchie scure in ogni scuto
Colorazione testa ed arti
dal bruno chiaro al nerastro, con alcune squame nere
Riconoscimento sesso
il maschio ha coda lunga e grossa alla base, con scuto sopracaudale inclinato verso il basso e l’angolo formato dagli scuti anali è più che retto, mentre la femmina ha coda corta con scuto sopracaudale in linea con gli altri scuti e l’angolo formato dagli scuti anali è al massimo retto.
Anche la posizione dell’apertura cloacale è differente, infatti nei maschi è più vicina alla punta della coda rispetto alle femmine.
Inoltre i maschi restano più piccoli di dimensione
Maturità sessuale
in questa specie conta molto la grandezza più che l’età.
Infatti i maschi raggiungono la maturità sessuale intorno ai 10 cm mentre le femmine intorno ai 13 cm.
Giungono a queste dimensioni intorno ai 9/10 anni d’età
Allevamento in cattività in casa
in casa l’allevamento è assolutamente da evitare.
E’ consigliato effettuarlo solo in caso di problemi di salute della tartaruga o in caso di nascite tardive che non assicurano un corretto letargo. In questi casi il terrario deve essere sufficientemente proporzionato alla grandezza della tartaruga.
Come fondo bisogna utilizzare semplice terriccio, a cui si può aggiungere una bassa percentuale di torba.
Il terrario va irradiato con una spot da almeno 40W accesa per 6/8 ore al giorno, che riscaldi una zona di essa ad una temperatura di circa 28/30°C, ed una uvb 5% (o meglio 10%) accesa 10/12 ore al giorno ad una distanza max di 25 cm dalla superficie irradiata.
Durante la notte, se le temperature sono troppo rigide e scendono sotto i 17/18°C, va utilizzata una lampada a infrarossi riscaldante.
Inoltre bisognerà inserire nel terrario, oltre a molti ripari, un sottovaso con dell’acqua per far dissetare e/o rinfrescare la tartaruga.
Importante anche un igrometro per verificare che l’umidità non superi il 65%.
Attenzione poi a possibili vie di fughe, dato che questa specie è abile nelle arrampicate
Allevamento in cattività all’esterno
l’allevamento all’esterno è fondamentale.
Bisogna garantire diversi mq ad esemplare adulto, perché altrimenti per territorialità potrebbero attaccarsi ed inoltre è buona norma aver tre femmine per ogni maschio.
Per sicurezza andrebbe recintata la zona con legno, mattoni o altro di consistente.
Per una maggiore sicurezza (topi e altri predatori sotterranei) si potrebbe istallare della rete metallica anche ad una profondità di circa 40/50 cm sotto il livello del terreno e una rete, a mo’ di gabbia, per i predatori dal cielo.
Il recinto deve essere ben esposto al sole e bisogna fornire alle tartarughe dei rifugi per garantire un’area fresca in estate e/o per trovare riparo nel periodo invernale.
Per riprodurre l’ambiente naturale bisogna che il recinto sia esposto molte ore della giornata ai raggi solari, bisogna inserire alcune pietre e soprattutto evitare un terreno erboso preferendo appunto un terreno più arido.
D’inverno fare molta attenzione alla percentuale d’umidità che non deve mai superare il 65%
Alimentazione
è una specie prevalentemente erbivora, quindi dovrà mangiare erbe di campo.
Si possono fornire anche verdure a foglie verdi come la bieta, la cicoria, l’indivia, ecc.
Molto raramente è possibile fornire frutta matura (esclusi gli agrumi) e gli ortaggi.
In natura mangiano molte erbe secche ed è quindi opportuno fornirne nei periodi estivi.
Non disprezzano, di tanto in tanto, anellidi come lombrichi oppure chiocciole (soprattutto in natura sono molto importanti per integrare i nutrienti che le erbe perdono con l’essiccazione)
Letargo
lo effettuano a temp. comprese tra i 4°C e i 10°C.
In casa è impossibile, quindi nel periodo autunnale/invernale necessitano di lampada spot che riscaldi almeno una parte del terrario, in modo da avere in quella zona circa 30/31°C.
Senza di essa fanno un semi-letargo dannosissimo.
All’esterno invece fanno tutto da sole, l’importante è che abbiano la possibilità di interrarsi completamente e soprattutto che non ci siano alte percentuali di umidità.
Una volta interrate si possono coprire con paglia/fieno per una maggiore protezione dal freddo.
E’ utile anche fornire ripari.
Possono fare letargo anche in luoghi chiusi, sistemate in apposite scatole di legno riempite con terra e foglie secche, a patto di garantire il rispetto delle temp. sopra-indicate e soprattutto dell’umidità che non deve superare mai il 65%
Legislazione
è inserita nell’Appendice II del CITES e nell’Allegato B del Regolamente CE
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La foto articolo è di Riccardo Calzolari ©
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