Un traguardo storico per la Toscana e per la biodiversità del Mar Mediterraneo: con l’individuazione del venticinquesimo nido del 2025, la regione stabilisce il suo nuovo record assoluto di nidificazioni di Caretta caretta. A rendere il dato ancora più speciale è la prima nidificazione mai registrata a Marina di Carrara, segnalata nella notte tra il 28 e il 29 luglio grazie alla prontezza dei vigilantes dell’agenzia A.I.S., in servizio sugli stabilimenti balneari locali.
L’evento è stato seguito in tempo reale dai volontari del WWF, che hanno potuto assistere alla fine della deposizione. L’esemplare – apparentemente dotato di tag satellitare, dettaglio che potrebbe rivelare presto la sua provenienza – è poi rientrato in mare, seppur disorientato dalle luci artificiali del molo e da alcuni ostacoli fisici presenti sul litorale.
Il nido è stato messo in sicurezza, e porta a 9 il numero totale di siti di deposizione rinvenuti nella sola area monitorata dal WWF di Massa Carrara. Dopo anni di attente osservazioni e speranze, finalmente anche Marina di Carrara entra nella mappa italiana della nidificazione di Caretta caretta.
Questo risultato si inserisce in una stagione eccezionale per le tartarughe marine in Italia, che sta battendo ogni record:
- in Sicilia sono già oltre 200 i nidi individuati,
- il comune campano di Castel Volturno (CE) ha superato quota 40,
- l’Arcipelago delle Pelagie (Lampedusa e Linosa) è a 23 nidi,
- in Liguria, altra regione un tempo considerata inadatta alla specie, si è appena toccata quota 11 nidi, un primato assoluto per la regione,
- in Emilia-Romagna si contano 2 nidi, a fronte di un solo caso documentato in tutta la storia recente nel 2023.
Questi dati confermano una tendenza ormai consolidata: la Caretta caretta sta ampliando il proprio areale riproduttivo verso nord, probabilmente anche a causa del cambiamento climatico e dell’aumento delle temperature delle sabbie. A ciò si aggiunge il ruolo sempre più decisivo della citizen science e delle reti locali di monitoraggio, che permettono la segnalazione e la tutela tempestiva di ogni sito di nidificazione.
Ogni nido è un simbolo di speranza per il Mediterraneo. Ma è anche un richiamo alla responsabilità collettiva: ridurre i disturbi notturni, limitare le luci artificiali, preservare tratti di spiaggia naturale e sostenere i programmi di conservazione sono azioni indispensabili per permettere a queste antiche viaggiatrici del mare di continuare a deporre le uova lungo le nostre coste.