Capita, a volte, che l’innato istinto di conservazione delle tartarughe marine non sia impeccabile e di conseguenza può avvenire, per esempio, che vengano deposte le uova su arenili non del tutto idonei a garantire la riuscita della schiusa.
Ed è proprio quanto avvenuto sulla spiaggia di Castiglioncello, nel comune di Rosignano Marittimo (LI): tra fine luglio ed inizio agosto, in appena dieci giorni, furono deposti due nidi a poca distanza l’uno dall’altro, entrambi a rischio in caso di mareggiate.
Purtroppo, forse anche per la paura dell’inesperienza, fu deciso di non traslocare le uova ma di proteggere le due nidificazioni con delle barriere artigianali. Sabato scorso, 25 agosto, il maltempo che ha interessato la costa tirrenica ha abbattuto le protezioni del nido deposto l’otto agosto, allagando così la camera d’incubazione e compromettendo la schiusa.
Poiché anche l’altro nido, seppur in maniera leggera, era stato interessato dalla mareggiata, ieri si è deciso di “rischiare” il suo spostamento. L’intervento è stato eseguito dal personale dell’Arpat, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, con l’associazione “tartAmare Onlus“, con l’Acquario di Livorno, con il WWF Livorno e con la locale stazione della Capitaneria di Porto.
Le uova deposte erano in totale 98, di cui una rotta accidentalmente da mamma-tartaruga e quattro isolate per esame veterinario. Le restanti 93 sono state ricollocate sulla spiaggia dei “Bagni Italia” nella Baia del Quercetano, ma c’è poca fiducia su una schiusa di massa, dato che molte uova sono risultate disidratate dall’acqua salata penetrata nella camera d’incubazione.
Seguiranno comunque aggiornamenti sui progressi della covata…