Ogni anno, un team di ricercatori del Wildlife Conservation Society e del Turtle Survival Alliance compie una vera e propria caccia alle uova, fondamentale per la sopravvivenza di uno dei rettili più rari del pianeta: la tartaruga rugosa birmana (Batagur trivittata).
Si stima che siano solamente cinque le femmine libere in natura ed è per questo che la caccia alle uova si trasforma in una vera e propria caccia al tesoro. Steven Platt, un erpetologo del WCS Myanmar Program ha dichiarato che al momento della rinvenuta delle uova non c’è niente che possa provare se siano fertili o meno, ma è un sollievo vedere il primo segno di bandatura sulle uova pochi giorni dopo.
La banda che si va a formare nell’uovo pochi giorni dopo l’incubazione è l’unico segno che ne testimonia la fertilità. Questa infatti si presenta come una bolla bianca al centro dell’uovo ed indica che l’embrione si è ancorato alla parete interna del guscio (ecco perché le uova di tartaruga non vanno mai girate). Questa scoperta è stata sensazionale poiché, dopo un solo uovo nel 2014, nessuno nel 2015 e una manciata nel 2016, quest’anno sono state trovate ben quarantaquattro uova!
Le uova ora sono state incubate in un apposito centro, posto lungo il fiume Chindwin. Sfruttando questo evento, si cerca di educare sempre di più le popolazioni locali, perché qui è usanza di questi popoli andare a caccia di uova di tartaruga per fini alimentari. I locali usavano lasciare alcune uova nel nido così da permettere alla specie di sopravvivere, ma evidentemente non erano abbastanza e ciò non ha fatto che condurre la tartaruga rugosa birmana verso l’estinzione.
Una parte significativa della distruzione di questa specie è da attribuire anche alla predazione delle uova da parte degli animali, alla riduzione del loro habitat naturale e all’accidentale morte degli adulti nelle reti da pesca. Questa specie si ridusse talmente tanto da essere considerata estinta, fin quando nel 2001 Platt ed il suo team non trovarono il carapace di una femmina di “Batagur trivittata” morta di recente.
Da allora cominciarono una serie di ricerche per trovare degli esemplari ancora vivi. Ad oggi alcuni gruppi sono mantenuti in cattività nei giardini zoologici di Yadanarbom e nel santuario di Lawkananandar nel Bagan. Queste 44 uova trovate segnano un significativo aumento del numero di esemplari di questa specie ed alla loro schiusa i piccoli saranno alloggiati in piscine poste all’esterno del campo Batagur, vicino al fiume Chindwin.
Una volta diventati adulti, tra quattro o cinque anni, saranno rilasciati nel fiume. Si sospetta che la tartaruga rugosa birmana possa vivere a lungo dato che i suoi tempi di riproduzione sono molto lenti. Questo fa si che ci voglia ancora molto tempo e molto lavoro prima che il numero di queste tartarughe in natura sia reintegrato.