Lunedì 11 maggio l’amministrazione Trump ha approvato il più grande progetto di energia solare negli Stati Uniti ed uno dei più grandi al mondo, con una spesa prevista di circa un miliardo di dollari.
Tale approvazione è avvenuta nonostante le obiezioni degli ambientalisti che affermano da tempo che il progetto distruggerà migliaia di acri di habitat fondamentali per la sopravvivenza in Nevada della Gopherus agassizii, tartaruga classificata come “Vulnerable” nella Red List dell’IUCN (International Union for Conservation of Nature).
«Crediamo che questo tipo di energia sia incredibilmente positiva ma se la metti nel posto sbagliato, può rappresentare la peggior cosa per l’ambiente» ha dichiarato Kevin Emmerich, direttore della non-profit “Basin and Range Watch” che si batte per la conservazione del deserto del Nevada e della California.
David Bernhardt, segretario degli Interni, non è però d’accordo con gli ambientalisti: «Mentre la nostra economia si sta riprendendo dal nemico invisibile, il presidente Trump sta lavorando per rendere gli Stati Uniti più forti. Questo progetto, a conti fatti, avrà benefici associati alla produzione di energia rinnovabile su larga scala ben superiori all’impatto sulla tartaruga del deserto».
Sulla spinosa questione sono intervenuti anche diversi biologi, i quali hanno sottolineato che l’area scelta ha un suolo ricco di croste biologiche, con la presenza di due rare piante del genere Astragalus ma anche di animali come la volpe pigmea e la civetta delle tane.
Dunque il mega progetto creerà 900 posti di lavoro, più altri 1.100 sull’indotto ma allo stesso tempo la costruzione della centrale elettrica spazzerà via tutta la ricchezza di questo suolo, creando uno squilibro fra le popolazioni animali che vi abitano.