Estendendosi per oltre 6.000 km, la costa dell’India è un ricco deposito di biodiversità marina. Tra le sue numerose meraviglie c’è anche la tartaruga marina olivacea, una specie amata per le sue nidificazioni di massa. In uno studio condotto dal Wildlife Institute of India (WII) con sede a Dehradun, gli scienziati hanno preparato la prima bozza sulle abitudini, sulle schiuse e sulla distribuzione di queste tartarughe nel Paese.
Secondo i risultati preliminari, i 720 km di costa del Maharashtra che si estendono su sei distretti (Palghar, Thane, Mumbai, Raigad, Ratnagiri e Sindhudurg) forniscono aree chiave per la nidificazione della Lepidochelys olivacea. Condotto in collaborazione con il dipartimento forestale e la “Mangrove Foundation“, lo studio rivela che lo stato raccoglie il 20% dei nidi di tartarughe marine dell’India. Da Velas e Anjarle a Guhagar e Wayangani, i siti costieri qui hanno visto un’impennata nell’attività di nidificazione. «Nel 2022-23, il Maharashtra ha registrato 1.387 nidi», ha affermato Manas Manjarekar della Mangrove Foundation. «Quest’anno, ne ha avuti oltre 2.500, con Guhagar che ne ospita quasi 300».
I dati mostrano l’importanza dello stato nella più ampia narrazione della conservazione, contrassegnando il Maharashtra come un centro emergente per la nidificazione delle tartarughe marine. R Suresh Kumar, scienziato del WII, ha affermato che i risultati sono in linea con il “National Marine Turtle Action Plan, 2021-26“, che mira a salvaguardare le popolazioni di tartarughe marine dell’India.
Tradizionalmente, la costa orientale, in particolare le spiagge di Odisha, hanno attirato molta attenzione per gli eventi di nidificazione delle tartarughe. È solo ora che la costa occidentale è sempre più riconosciuta per i suoi siti di nidificazione solitari. In questo tratto, i ricercatori del WII hanno identificato più di 3.500 nidi, con il Maharashtra in testa al conteggio. Secondo lo studio, febbraio è il picco della stagione di nidificazione per le Lepidochelys olivacea nello stato. Durante questo periodo, le femmine compiono lunghi e difficili viaggi dall’oceano per deporre le uova ma nonostante i risultati incoraggianti, le sfide abbondano. Il degrado dell’habitat, l’inquinamento da plastica e le reti da pesca rappresentano minacce per tutte le popolazioni di tartarughe. L’aumento del turismo lungo le spiagge ha anche portato all’inquinamento luminoso, che disorienta le tartarughe che nidificano e le piccole.
Per contrastare queste minacce, il Ministry of Environment, Forest and Climate Change (MoEF) ha integrato la conservazione delle tartarughe marine nel suo schema di Integrated Development of Wildlife Habitats (IDWH). Come parte di questa iniziativa, il censimento in corso da parte del WII mira a creare un database delle popolazioni di tartarughe marine e a identificare gli habitat critici che richiedono una protezione immediata.
Credit foto in evidenza: Sumer Verma