Valutare l’attuale distribuzione delle specie selvatiche è un passo cruciale verso la promozione della protezione e della gestione delle specie endemiche rare, minacciate o vulnerabili.
I cheloni sono sulla Terra da almeno 200 milioni di anni ma, a differenza delle migliaia di specie di uccelli, ad oggi sono solo 251 le tartarughe e testuggini esistenti, di cui il 61% (secondo la “Red List” della IUCN) classificate come “minacciate”, il che rende le Testudines uno dei gruppo di vertebrati più in pericolo al mondo. Pertanto, senza piani strategici di conservazione, diverse specie potrebbero estinguersi nel secolo in corso.
La Tunisia ospita sei specie di cheloni tra cui tre tartarughe marine (Caretta caretta, Dermochelys coriacea e Chelonia mydas), due palustri (Mauremys leprosa ed Emys orbicularis) ed una sola specie terrestre, la Testudo graeca.
Sebbene da quindici anni siano tutte incluse nell’elenco tunisino di quelle minacciate, non esiste ancora una normativa specifica per proteggerle. Sono stati comunque condotti diversi studi di monitoraggio sulle Caretta caretta che qui nidificano e sono stati poi sviluppati programmi di conservazione per la testuggine moresca.
D’altra parte però, non si conoscono i motivi per cui sono solo pochi i tentativi fatti per valutare lo stato di distribuzione e conservazione delle specie d’acqua dolce. Dalle limitate informazioni disponibili, si sa che la testuggine palustre iberica è ampiamente distribuita nel Nord Africa, dalla Libia nordoccidentale al sud del Marocco, oltre che nell’Europa Meridionale. Al contrario, la testuggine palustre europea è presente solo in isolati punti della regione del Maghreb nordafricano ma è relativamente diffusa in Europa e nell’Asia occidentale.
Soffermandosi su quest’ultima e dunque sulla Emys orbicularis, i ricercatori hanno studiato la sua presenza nelle 11 località in cui era stata segnalata nelle precedenti spedizioni del 1957, del 1978, del 1988 e nella più recente del 2001.
Nonostante le diverse ricerche sul campo durante questo studio, tale testuggine non è stata né avvistata e né catturata in una delle storiche località in cui era stata incontrata fino a venti anni fa. Pertanto può essere considerata estinta in quei luoghi o comunque presente con un numero decisamente bassissimo di esemplari.
Alcuni individui di Emys orbicularis sono stati avvistati nei dintorni della diga di Sidi Barrak ma per i ricercatori è chiaro che questa specie è molto più sensibile ai cambiamenti ambientali rispetto alla Mauremys leprosa, che ha popolazioni vitali nella maggior parte dei siti studiati.
La testuggine palustre europea necessita quindi di un’attenzione speciale di misure urgenti di conservazione in Tunisia, ove risulta in forte declino ed il suo stato è molto probabilmente vicino all’Endangered della “Red List“.
Fonte: Reassessment of distribution and conservation status of freshwater turtles (Testudines) in Tunisia
Fonte foto: Attia El Hili Rahma, co-autrice dello studio