Lo scorso venerdì 3 ottobre 2025, nel piccolo centro di San Francisco de Asís, nello stato venezuelano di Aragua, si è svolta la tradizionale “corsa delle tartarughe”, un evento popolare organizzato in occasione della festa di San Francesco d’Assisi, patrono della natura e degli animali. Nonostante la pioggia, la partecipazione è stata la più alta degli ultimi anni: circa 80 esemplari, per lo più appartenenti alla specie Chelonoidis carbonaria, comunemente nota come testuggine dalle zampe rosse.
Davanti alla chiesa del paese, bambini e adulti hanno disposto i loro animali sul punto di partenza, incoraggiandoli a raggiungere il traguardo con foglie di lattuga. “È una tradizione che viviamo con entusiasmo – ha dichiarato l’organizzatore Manuel Franco – e che unisce la comunità in un momento di festa, soprattutto per i più piccoli”.
La gara, che si è svolta tra applausi e risate nonostante il maltempo, è stata vinta da “Roberto”, una testuggine di circa vent’anni alla sua prima partecipazione, di proprietà di Víctor Martínez.
Tra fede popolare e sensibilità contemporanea
L’iniziativa, che si ripete ogni anno in coincidenza con la ricorrenza di San Francesco, affonda le sue radici nella devozione popolare e nella cultura contadina venezuelana. Tuttavia, le immagini delle testuggine dipinte e decorate hanno suscitato reazioni contrastanti anche a livello internazionale. Alcuni ambientalisti e biologi locali hanno espresso preoccupazione per l’uso di vernici e pigmenti sul carapace, che possono interferire con le funzioni fisiologiche e la termoregolazione degli animali.
Come spiegano gli esperti, la Chelonoidis carbonaria è una specie terrestre originaria delle foreste e savane sudamericane, longeva e sensibile ai cambiamenti ambientali. Sebbene non considerata in pericolo critico, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) la classifica come “vulnerabile” a causa della perdita di habitat e del commercio illegale di esemplari.
Tradizione sì, ma più consapevole
Per gli abitanti di San Francisco de Asís, la corsa rappresenta un momento di unità e identità collettiva. Tuttavia, cresce il desiderio di reinterpretare la festa in chiave moderna, mantenendo il valore simbolico ma eliminando ogni pratica potenzialmente dannosa per le tartarughe.
Come ricordano diverse associazioni venezuelane, celebrare San Francesco dovrebbe significare soprattutto promuovere il rispetto e la tutela del mondo animale. In questo senso, la tradizione potrebbe evolversi da semplice folklore a evento di educazione ambientale, trasformando una corsa sotto la pioggia in un’occasione di consapevolezza e rispetto verso la natura.
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