L’ultimo fine settimana è stato caratterizzato da un susseguirsi di ritrovamenti di tracce di risalita e delle successive ufficializzazioni della presenza dei nidi di Caretta caretta sulle coste italiane.
Erano circa le ore 10 di sabato mattina quando due bambini, Marco e la sua sorellina, hanno trovato la traccia lasciata da una tartaruga sulla sabbia della spiaggia d’I Vranne a Maratea (PZ). I piccoli hanno capito che si trattava della risalita dal mare di una tartaruga, poiché avevano riconosciuto le tracce riportate sul pannello informativo presente sull’altro nido marateota.
Hanno quindi chiamato i genitori, i quali hanno subito avvertito la Capitaneria di Porto. La prima ad essere contattata dagli uomini della Guardia Costiera è stata Valentina Paduano, biologa marina e collaboratrice WWF Italia, la quale si è precipitata sul posto grazie ad un kayak messo a disposizione da Enrico Iannini di “Fly Maratea Kayak“, dato che questo arenile è raggiungibile soltanto via mare.
Con il calare del sole è stato possibile effettuare l’ispezione dell’area e sono state rinvenute 71 uova deposte però in prossimità della battigia. È stato dunque effettuato il trasloco in un punto più alto della spiaggia, grazie anche alla collaborazione degli operatori dell’Oasi WWF “Policoro-Herakleia“.
Domenica mattina invece, sono stati tre i nidi confermati sulle coste italiane, rispettivamente due in Campania ed uno in Toscana.
La prima traccia Campana è stata segnalata da Francesca Punzo di “Tartarughe Marine in Campania“, la quale insieme ai volontari dell’ENPA (sez. Salerno) autorizzati come lei con deroga al DPR 357/97, ha effettuato anche l’ispezione, confermando la presenza delle uova sull’arenile di Pisciotta (SA), nei pressi dello stabilimento balneare “Lido Mascalzone Latino“.
L’altra segnalazione invece, è arrivata sempre dal Cilento ma stavolta da Daniela Guariglia, volontaria Legambiente, dalla spiaggia libera di Casa del Conte, piccolissima frazione di Montecorice (SA). Qui l’ispezione è stata effettuata dai volontari dell’ENPA (sez. Salerno) insieme a Chiara Roncari, borsista del CRTM “Anton Dohrn” di Portici (NA), i quali hanno poi confermato la presenza del tredicesimo nido campano. Poiché però mamma tartaruga aveva deposto nei pressi della battigia, è stato necessario traslocare la camera di incubazione con le sue 115 uova in un punto più alto della stessa spiaggia.
L’ultima deposizione confermata in mattina è arrivata dalla regione Toscana, la prima per il comune di Rosignano Marittimo (LI), dopo i due nidi di Castiglione della Pescaia (GR). La traccia è stata rinvenuta da alcuni turisti che la hanno segnalata allo staff dell’associazione toscana “tartAmare”, i quali hanno poi ispezionato e messo in sicurezza l’area.
Ma il weekend non poteva finire senza una nidificazione in Sicilia, regina dell’estate 2020, ed infatti in serata è arrivata la conferma da Pachino (SR). La tartaruga era già stata segnalata venerdì dalla signora Angela Minardi e dal marito Salvatore Barone ma in quel caso l’esemplare era uscito solo per esplorazione.
Dopo due giorni, Ivan Buscemi ha letto sul gruppo Facebook “Fauna siciliana” un post del signor Pietro Reale, il quale segnalava delle tracce nei pressi della battigia di Baia Granelli. Il tutto è stato immediatamente girato alla biologa marina Oleana Olga Prato, operatrice WWF e attivista del progetto “Life EuroTurtles“, la quale insieme al marito Mehdi Rami aveva effettuato monitoraggio il giorno prima proprio su questo arenile.
La camera d’incubazione è stata rinvenuta a soli due metri dalla battigia e dunque, così come avvenuto per il secondo nido campano di questo weekend, le 93 uova contenute al suo interno sono state spostate in un punto più alto dell’arenile.