Un programma pluriennale di conservazione ha dimostrato che la rimozione di una specie aliena invasiva può davvero fare la differenza. Nel Parco Nazionale di Yosemite, in California, le tartarughe palustri occidentali (Actinemys marmorata), una specie nativa minacciata, stanno tornando a riprodursi dopo anni di declino causato dall’introduzione della rana toro americana (Lithobates catesbeianus).
Le rane toro non sono nuove al problema della biodiversità: originarie degli Stati Uniti orientali, sono state introdotte in molte regioni per la loro carne e, accidentalmente, tramite il commercio di animali acquatici. Questi anuri crescono fino a dimensioni notevoli, sono estremamente adattabili e soprattutto predano un’ampia varietà di piccoli animali, tra cui anfibi, pesci, insetti… e giovani tartarughe.
Negli habitat naturali della Sierra Nevada, la loro presenza ha rapidamente compromesso l’equilibrio ecologico dei corsi d’acqua e delle zone umide, contribuendo drasticamente al declino delle popolazioni di Actinemys marmorata, già sotto pressione per la perdita di habitat e l’inquinamento.
Il progetto di salvataggio
A partire dal 2016, un gruppo di ricercatori e naturalisti dell’Università della California, UC Davis, in collaborazione con il National Park Service, ha lanciato un progetto ambizioso per rimuovere sistematicamente le rane toro invasive da alcune zone umide del parco. Utilizzando una combinazione di metodi manuali e trappole ecologiche, gli esperti sono riusciti ad eliminare oltre 3000 individui nel corso di alcuni anni.
Il risultato? Le prime evidenze scientifiche mostrano una sorprendente ripresa delle popolazioni di tartarughe native, che hanno ripreso a nidificare e colonizzare nuovamente aree da cui erano scomparse da oltre due decenni. Un caso simbolico è rappresentato dal ritorno della Actinemys marmorata nella zona di Yosemite Valley, dove non si osservava la specie da 20 anni.
Una vittoria per la conservazione
I dati raccolti non solo dimostrano il legame diretto tra presenza delle rane toro e declino delle tartarughe, ma offrono anche una speranza concreta per altri progetti simili nel mondo. Come sottolinea il biologo Peter Kleinhenz, coinvolto nel programma, “Questo studio dimostra quanto sia importante il controllo delle specie aliene per la sopravvivenza delle native. Senza la rimozione delle rane toro, non avremmo visto questa inversione di tendenza”.
Gli esperti avvertono, tuttavia, che la battaglia è tutt’altro che conclusa. Le rane toro sono estremamente resistenti e capaci di ripopolare rapidamente le aree liberate. Il monitoraggio costante e la prevenzione di nuove introduzioni restano dunque fondamentali.
Un modello replicabile
Il caso Yosemite si inserisce in un contesto globale sempre più attento alla gestione delle specie invasive, che rappresentano una delle principali cause di estinzione per molte specie animali e vegetali nel mondo. In particolare, questo studio sottolinea l’importanza di approcci mirati e scientificamente fondati, capaci di ripristinare delicati equilibri ecologici compromessi dall’attività umana.
La Actinemys marmorata non è solo una tartaruga: è un indicatore ecologico, un simbolo della biodiversità acquatica nordamericana e ora anche un esempio concreto di resilienza della natura, se sostenuta da scelte consapevoli e competenze scientifiche.
Credit foto in evidenza: Sidney Woodruff