
Pelomedusa subrufa: Scheda Riassuntiva
In questa pagina troverete la scheda d’allevamento riassuntiva che riguarda le tartarughe appartenenti alla specie Pelomedusa subrufa. La scheda indica sommariamente le informazioni sull’alimentazione, la riproduzione, le caratteristiche fisiche e comportamentali ed altri aspetti per allevare al meglio questa specie.
Specie
Pelomedusa subrufa
Sottospecie
nigra, olivacea e subrufa
Stati di provenienza
dall’Africa centro-settentrionale all’Africa subsahariana, fino alla parte bassa dell’Africa meridionale compreso il Madagascar
Luoghi di origine
acque basse e paludose, stagni temporanei, fosse acquitrinose, piccole baie e torrenti
Lunghezza massima
tra i 20 cm ed i 25 cm
Colorazione carapace
dal verde oliva al marrone e sempre più scuro con l’avanzare dell’età
Colorazione piastrone
gradazioni del giallo (crema, ambra, oro, ecc)
Colorazione testa ed arti
gli arti e la coda variano dall’oliva al grigio scuro.
La testa superiormente è marrone con striature simil-squame mentre inferiormente è di un bianco “sporco”
Riconoscimento sesso
è possibile già in giovane età.
Il maschio ha la coda lunga e sottile che si estende ben oltre l’incavo anale e il carapace mentre la cloaca è spostata rispetto al bordo posteriore del piastrone.
La femmina invece, ha la coda piuttosto breve che non si estende molto oltre l’incavo anale e il carapace. Non c’è notevole differenza di dimensione tra i due sessi
Maturità sessuale
superati i 5/6 anni
Allevamento in cattività in casa
profondità dell’acqua max 1,5 volte la lunghezza dell’esemplare.
Acqua sempre filtrata ad una temp. compresa tra i 27°C e i 30°C.
Zona emersa sabbiosa su cui puntare due lampade: uno spot da almeno 60W accesa per 6/8 ore al giorno, in modo da avere 32/35°C sulla zona irradiata, ed una uvb 5% (o meglio 10%) accesa 10/12 ore al giorno ad una distanza max di 25 cm dalla superficie irradiata.
Preferibile inserire tronchi in vasca e sabbia finissima 0,3-0,5 mm sul fondo
Allevamento in cattività in laghetto
in Italia non possono essere allevate in laghetto per la loro provenienza.
E’ possibile tenerle all’esterno solo nei mesi estivi, ma è preferibile evitare
Alimentazione
essendo una specie carnivora deve essere alimentata con insetti (grilli, cavallette, ecc), pesci di fiume, anfibi (tritoni, rane, ecc), lombrichi, tarme della farina, molluschi, piccoli rettili e piccoli mammiferi (es. topi).
Vanno alimentate una volta al giorno, preferibilmente la mattina; da baby 6 volte a settimana e man mano che crescono bisogna aumentare i giorni di digiuno fino ad arrivare ad alimentarle da adulte tre volte a settimana
E’ possibile somministrare verdura e con parsimonia anche carne cruda
Letargo
essendo una specie prettamente centro/sud-africana non effettua letargo.
Può però entrare in estivazione durante il periodo estivo, in presenza di caldo intenso
Legislazione
libera vendita in Italia
Galleria foto
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