Il mare palermitano si conferma sempre più ospitale per le tartarughe marine: in pochi giorni, sono stati individuati i primi due nidi di Caretta caretta della stagione 2025 lungo le coste della provincia, un evento straordinario che arricchisce la mappa delle nidificazioni siciliane e testimonia la crescente importanza di questi arenili per la specie.
Capaci: la prima scoperta
Il primo nido è stato censito il 25 giugno 2025 sulla spiaggia di Capaci, grazie al monitoraggio quotidiano effettuato con l’ausilio di un drone da parte di Giuseppe Chiofalo di LiberAmbiente e Roberto D’uscio, operatore WWF.
L’attività di sorveglianza costante, svolta nell’ambito dei programmi di tutela delle tartarughe marine, ha permesso di individuare precocemente le tracce della nidificazione e di mettere immediatamente in sicurezza il nido, proteggendolo dai rischi legati alla presenza umana e ad eventuali predatori.
Questo ritrovamento segna un momento significativo per la costa nord-occidentale siciliana: rappresenta infatti la prima nidificazione confermata nel 2025, un segnale positivo che testimonia come le spiagge di questa zona stiano tornando ad essere scelte dalla Caretta caretta per deporre le uova, dopo anni in cui erano considerate aree poco favorevoli alla riproduzione.
Mondello: una notte magica
Alle prime ore di oggi, la natura ha regalato un’altra sorpresa: il secondo nido palermitano è stato individuato sulla celebre spiaggia di Mondello, grazie a una segnalazione notturna della Capitaneria di Porto.
L’operatore WWF Roberto D’uscio, insieme alla figlia Miriam, ha potuto assistere dal vivo alla deposizione: «Un momento magico, raro, che si è trasformato in una splendida certezza: un secondo nido per il Palermitano!», ha raccontato.
Il nido è stato subito messo in sicurezza e censito secondo i protocolli ufficiali, per garantirne la protezione fino alla schiusa.
Una Sicilia sempre più amica delle tartarughe
Con questi due nidi, Palermo entra ufficialmente tra le province siciliane con almeno un nido di Caretta caretta nel 2025, unendosi a Agrigento, Catania, Messina, Ragusa, Siracusa e Trapani. Manca all’appello solo Caltanissetta — l’unica tra le province bagnate dal mare a non aver ancora registrato nidificazioni quest’anno — a conferma del ruolo centrale della Sicilia nella conservazione di questa specie simbolo del Mediterraneo.