Nei giorni scorsi molti quotidiani online hanno riportato la notizia del miglioramento delle condizioni della tartaruga marina operata al “Turtle Hospital” di Marathon (contea della Florida) per l’asportazione di un grosso tumore.
Pochi però si son soffermati sul vero problema che c’è intorno alla vicenda, che per fortuna in questo caso è andata a buon fine.
Nel 2015 all’ospedale su citato sono arrivate 172 tartarughe marine con la presenza del fibropapillomatosis, herpes virus debilitante che si manifesta solo in questi rettili. Il numero è cresciuto in maniera esponenziale, tant’è che nel 2014 erano stati poco più di novanta i pazienti con tale virus.
Bette Zirkelbach, responsabile del Turtle Hospital, ha affermato: «Le tartarughe marine con FP hanno tumori esterni che possono crescere così grandi da ostacolare il nuoto, la visione, l’alimentazione e la potenziale fuga dai predatori. Oltre il 50% della popolazione di Chelonia mydas presente nell’arcipelago delle Florida Keys è stato infettato da FP»
La Chelonia mydas è, tra le 7 specie di tartarughe marine, quella più colpita da questo virus poichè è quella che si nutre esclusivamente di alghe ed erbe marine, a differenza delle cugine che preferiscono i molluschi. Ma un altro aspetto caratteristico è che non in tutte le tartarughe marine in cui è presente il virus, questo si manifesta. Si è scoperto che esso si sviluppa e quindi di manifesta sono negli esemplari che vivono in ambienti lagunari o negli estuari degradati e quasi mai in quelli che vivono in mare aperto.
Zirkelbach ha infatti precisato che la salute delle tartarughe marine è un buon indicatore di quanto l’acqua del mare sia pulita. L’aumento dei casi di tartarughe marine malate potrebbe essere proprio un indicatore sul fatto che l’inquinamento si sta facendo strada in mare e nell’oceano.