Un metodo del tutto alternativo quello che i ricercatori del programma ERMP (Ecosystem Research and Monitoring Program) stanno utilizzando per tracciare le tartarughe verdi presenti al largo di Gladstone, nel Queensland.
«E’ un’esperienza del tutto tecnica, in quanto prendiamo le tartarughe saltandoci letteralmente addosso» dichiara Emily Webster, dottoranda della James Cook University, che doterà dieci Chelonia mydas di dispositivi di localizzazione GPS.
Il loro metodo è chiamato “turtle rodeo” proprio perchè i ricercatori, dopo aver individuato dalla barca un esemplare, si tuffano direttamente sul suo carapace. «Bisogna imparare a scegliere il momento giusto per saltare, dunque a che profondità deve essere la tartaruga, e soprattutto è fondamentale aggrapparsi ad essa senza essere sbalzati via» dice la Webster.
Lo studio, condotto dal 2011 dalla Gladstone Ports Corporation, dal Dipartimento dell’Ambiente e della Scienza del governo del Queensland e dalla JCU, ha permesso di dotare di tag ben 73 Chelonia mydas. Sebbene il numero sia già consistente, è importante espandere il campione poichè i dispositivi non restano in eterno sul carapace ma possono essere persi già dopo pochi mesi.
«Con le nuove informazioni, possiamo prendere decisioni migliori in merito alla pianificazione della loro conservazione, ai benefici delle operazioni attuali e sugli sviluppi futuri» ha concluso Ms Webster.