L’introduzione di specie aliene e le conseguenti interazioni competitive con gli esemplari autoctoni sono considerati tra i principali fattori di perdita di biodiversità. Molte di queste specie sono vertebrati esotici, dunque anche rettili, introdotti attraverso il commercio di animali da fattoria e da compagnia, finiti negli habitat naturali in seguito alla propria fuga o a rilasci intenzionali.
Le testuggini palustri e terrestri sono tra i rettili più scambiati al mondo e l’esempio palese è la Trachemys scripta elegans, con più di 52 milioni di individui esportati dagli USA tra gli anni 1989 e 1997, cioè fino al blocco del commercio da parte dell’Unione Europea a causa dell’alto rischio di invasione biologica.
Purtroppo il posto delle “orecchie rosse” fu preso all’epoca dalle altre due sottospecie: Trachemys scripta scripta e Trachemys scripta troostii. Il divieto definitivo di questa specie, in vigore dal 2015 nell’UE, ha spostato definitivamente il mercato verso altre “tartarughe da compagnia”.
Di conseguenza si sono registrate le prime segnalazioni di successo riproduttivo in ambienti naturali per le specie più commerciate, che non riguardano solo specie come la Pelodiscus sinensis considerata ad alto rischio invasività ma anche specie con un rischio minore per le zone umide europee come Graptemys pseudogeographica e Mauremys sinensis.
Sebbene quest’ultima sia considerata in via di estinzione in natura dalla IUCN, è una delle specie più comuni grazie agli allevamenti che sono presenti soprattutto in Cina e a Taiwan, da cui parte anche la “fetta” destinata all’Europa.
Il database europeo comprende i primi avvistamenti in natura avvenuti nel 2014 sia in Italia (Orto Botanico di Palermo) che in Spagna. Nel lavoro pubblicato il tre luglio scorso (“First successful reproduction of the Chinese striped-necked turtle Mauremys sinensis in a European wetland“) è stata invece riportata l’osservazione, per la prima volta in una zona umida europea, di una covata di Mauremys sinensis in un contesto selvaggio, realizzata all’interno del progetto di eradicazione delle testuggini americane aliene all’interno di un’area protetta dell’Italia centrale.
La presenza sia di piccoli che di adulti fa ipotizzare che vi possa essere una popolazione locale naturalizzata, suggerendo un controllo intensivo per evitare una diffusa naturalizzazione che sarebbe allarmante, dato che qui è stata registrata anche una popolazione di Trachemys scripta.
Gli impatti congiunti delle popolazioni di queste specie non autoctone possono influire negativamente sulla fauna di acqua dolce e quindi sulla residua popolazione di Emys orbicularis, unica testuggine acquatica autoctona nell’area.
Fonte: First successful reproduction of the Chinese striped-necked turtle Mauremys sinensis (Gray, 1834) in a European wetland
Fonte foto: Mauro Ferri