Era già qualche giorno che sul web circolavano le foto di centinaia di tartarughe marine spiaggiate senza vita a Playa Morro Ayuta, nello stato messicano di Oaxaca, ma non si era ancora a conoscenza della causa di questa improvvisa mortalità.
In un primo momento si era parlato di addirittura oltre 500 esemplari deceduti; fortunatamente il numero reale è all’incirca intorno al 50% di quello ipotizzato ma purtroppo resta una vera strage.
«Si tratta di informazioni preliminari», ha detto in intervista l’Idrobiologo Ernesto Albavera Padilla, ricercatore del “Centro Mexicano de la Tortuga“, aggiungendo che «quello che sappiamo è che si sono arenata circa 300 tartarughe, sono tutte Lepidochelys olivacea, sono tutte femmine e si sono accumulate negli ultimi tre giorni».
Immediatamente è stata esclusa la possibilità che fosse stato un microrganismo patogeno a causare ciò, collegando quasi sicuramente i decessi all’attività dell’uomo. «[…] è molto probabile che si tratti delle noti reti fantasma, che come sappiamo sono attrezzi da pesca volutamente abbandonati alla deriva e che in molte occasioni hanno l’effetto di catturare un gruppo significativo di organismi, in questo caso di tartarughe» ha riferito il Dr. Padilla.
Il numero significativo di catture ma soprattutto la totalità di femmine tra gli esemplari recuperati è legata anche alla sesta arribada dell’anno, la quinta su questa spiaggia. Dunque non è escluso che nei prossimi giorni ci siano purtroppo altre abbondanti morti per annegamento, con conseguenti spiaggiamenti di massa.