Cinque giorni fa, dagli account social della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli è stata diffusa la preoccupazione per le tante tartarughe marine recuperate senza vita, in meno di una settimana, lungo il litorale di Castel Volturno (CE).
Purtroppo a rendere ancora più triste questa vicenda sono stati i risultati degli esami necroscopici eseguiti dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Mezzogiorno. È emerso infatti, che alcune di esse erano pronte per deporre nel prossimo mese e dunque queste morti hanno spezzato un’importante catena riproduttiva.
Le cause delle morti sono tutte legate alla pesca, principalmente illegale. In questo litorale infatti, la pesca a strascico sotto costa e le reti calate a mo’ di muro, mietono ogni anno molte vittime e non solo tra le tartarughe marine.
Il CRTM “Anton Dohrn” di Portici, sede distaccata della SZN, compie sforzi enormi per garantire il ritorno in mare a tutti gli esemplari recuperati in difficoltà. Peccato però che, come capitato in questa occasione a due di essi, la libertà si trasforma in sofferenza, vedendoli così ritornare sulla terra ferma senza vita.
Lo scorso anno la costa domitia è inaspettatamente balzata alle cronache per le diciotto deposizioni di Caretta caretta rinvenute dai volontari dell’associazione “Domizia”, durante le attività di monitoraggio rientranti nel progetto “CARETTAinVISTA“. Si spera che nei mesi e negli anni a venire il trend cambi e siano quindi soltanto queste le notizie che arrivano dal litorale casertano e nord-napoletano.