La squadra di volontari oramai veterani, formata negli anni passati dalla biologa marina Oleana Prato, è diventata così esperta da riuscire a individuare anche tracce decisamente vecchie, lasciate sulla sabbia dalle tartarughe nei giorni precedenti al monitoraggio e quanto successo tra sabato e stamani ne è la palese dimostrazione.
Marzia Marzano, al primo giorno di ferie, si è tuffata immediatamente sulle magnifiche spiagge di Portopalo di Capo Passero (SR) e così il 16 luglio ha rinvenuto delle tracce quasi completamente cancellate. La biologa Prato, operatrice del “Progetto Tartarughe WWF Italia”, grazie alla sua esperienza sul campo, è riuscita a capire il punto esatto in cui era “nascosta” la body pit e ha così potuto confermare la presenza delle uova e del terzo nido per la spiaggia di Isola delle Correnti.
Dopo un anno di pausa, Elena Tumeo è ritornata a impegnarsi nei monitoraggi e al suo primo giorno in spiaggia, insieme a Barbara Maifreni, Antonino Santagati, Andrea Zappalà e Liliana Marangoni, hanno individuato ben tre tracce lasciate probabilmente da due diverse femmine.
Così come per il nido siracusano, anche in questo caso è stata la biologa Prato a recarsi sul posto e a confermare che due delle tre tracce corrispondevano a nuove deposizioni nell’Oasi del Simeto a Catania, una in zona San Francesco la Rena e l’altra al sud della foce del Benante.
Le due nidificazioni sono però in una posizione troppo pericolosa in caso di mareggiate, infatti la prima è a nove metri mentre la seconda addirittura a soli quattro metri dalla battigia. Sarà necessario effettuare la traslocazione delle camera d’incubazione in un punto più alto dell’arenile.