Le acque del Mar Mediterraneo tra l’Italia e i Paesi dell’Africa settentrionale sono importantissime per le tartarughe marine, che le preferiscono sia per gli accoppiamenti e le deposizioni ma anche per il proprio foraggiamento. La loro massiccia presenza aumenta così la possibilità di essere catturate all’interno delle reti da pesca o di abboccare ad esche che nascondono grossi ami.
Domenica scorsa, 9 ottobre, il Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone (RC) ha ricevuto una chiamata da Antonio, un pescatore sensibile al benessere di questi rettili marini e che già in passato si era rivolto alla struttura per consegnare esemplari finiti per sbaglio nelle sue reti.
Stavolta però, al momento di tirare su l’attrezzatura durante una battuta di pesca all’alalunga (pesce conosciuto anche come tonno bianco), le Caretta caretta catturate erano addirittura undici. La provvidenza ha voluto che cinque di esse erano allamate esternamente al becco e dunque è stato facile liberarle e rilasciarle subito in mare mentre per le altre è stato necessario il trasferimento a terra, dove ad attendere Antonio c’era il personale del CRTM.
I sei esemplari che avevano purtroppo già ingoiato l’amo sono stati ricoverati e nei prossimi giorni verranno trasferiti presso un ospedale veterinario per la rimozione chirurgica. Se il pescatore fosse stato egoista, tagliando direttamente la lenza e rigettando in acqua anche queste altre tartarughe, probabilmente esse sarebbero morte nelle prossime settimane.
Lo staff di Tartapedia si complimenta con Antonio e invita tutti i pescatori a prendere esempio dal suo gesto!
Foto in evidenza: Blue Conservancy ©