A Castel Volturno, in provincia di Caserta, da qualche giorno c’è una certa agitazione e preoccupazione dovuta al rinvenimento in pochissimi giorni di otto carcasse di tartaruga marina. Gli esemplari in questione appartengono alla specie Caretta caretta, la più presente nel Mediterraneo ma non per questo non in pericolo. Tale tartaruga infatti, è inserita nell’Appendice I della CITES e classificata come “vulnerabile” dalla Red List della IUCN.
Sono diversi gli sforzi che vari enti come associazioni, centri di recupero e di ricerca mettono in atto per salvaguardare questa specie e dunque ritrovamenti così abbondanti in solo quattro giorni e in appena 16 km di costa hanno fatto scattare l’allarme.
Gli esemplari rinvenuti tra le località di Marina di Ischitella e Bagnara non presentavano alcun segno di lesione da impatto con un natante, né è stata riscontrata la presenza di ami o di lenze. Bisognerà attendere la necroscopia dell’Istituto Zooprofilattico di Portici (NA) per identificare le cause dei decessi, anche se per tre di essi non sarà comunque possibile, in quanto erano già in un avanzato stato di decomposizione.
Le spiagge di Castel Volturno, solo da pochi anni monitorate dall’associazione “Domizia” e dall’Enpa Salerno con la supervisione scientifica della SZN “Anton Dohrn” di Napoli, sembrano essere molto gradite alle tartarughe marine, confermandosi uno dei bacini preferiti del Mediterraneo Occidentale. Ci troviamo infatti in piena stagione riproduttiva e sulla Costa Domizia sono stati messi in sicurezza già ben sedici nidi, di cui tredici nel comune di Castel Volturno, uno a Pozzuoli (località Licola) e due a Mondragone.
La morte di queste tartarughe marine è già di per sé un triste evento, ma lo è ancora di più se pensiamo che si trattava di esemplari femmina e che quindi alcuni potrebbero essere gli stessi che hanno deposto su queste coste nell’ultimo mese e che erano pronti a farlo ancora. Le Caretta caretta infatti, possono nidificare anche tre volte nella stessa stagione.
Fulvio Maffucci, tecnologo della SZN, ha dichiarato che ogni anno sono circa cinquanta le carcasse che vengono rinvenute sulle spiagge di Castel Volturno, con un particolare picco proprio durante i mesi estivi, e dunque c’è ancora tanta strada da fare per evitare queste morti che contribuiscono al declino della specie.