La Solnhofia parsonsi è una specie di tartaruga estinta, vissuta circa 155/150 milioni di anni fa (Giurassico superiore), i cui resti sono stati rinvenuti per la prima volta negli anni settanta in Germania e in Svizzera. Per una più approfondita descrizione si è però dovuto attendere il 2000, quando grazie ad uno scheletro quasi completo sono stati identificati i caratteri post-craniali ed evidenziate le importanti differenze con simili generi di tartarughe estinte.
Nel 2014, in una cava calcarea nel sud-est della Germania, sito ricco di fossili di tartarughe, pesci, coccodrilli e altri giganti del mare, è stato rinvenuto l’individuo meglio conservato di Solnhofia parsonsi. «È il primo che conserva il cranio completo, il guscio completo e anche tutti e quattro gli arti completi» ha riferito alla CNN l’autore principale dello studio Felix Augustin, dottorando nel Dipartimento di Geoscienze della University of Tübingen in Germania.
Le odierne tartarughe marine hanno tutte natatoie allungate e rigide, che permettono loro di spingersi a profondità oceaniche. Gli arti del fossile appena descritto erano decisamente più corti rispetto alle sue dimensioni e ciò suggerisce che questa specie nuotasse nelle acque costiere piuttosto che nell’oceano aperto. La Solnhofia parsonsi recuperata aveva un carapace di 23 centimetri di lunghezza e un cranio di 9,2 centimetri, dunque relativamente grande in proporzione.
Una testa così sproporzionata potrebbe essere stata utile per rompere i duri crostacei e i molluschi che vivevano sul fondale, anche se per ora sono solo ipotesi in quanto non sono ancora state trovate prove dirette della dieta di questa tartaruga. «Siamo particolarmente interessati a ricostruire l’ecosistema nel suo insieme per mostrare la diversità durante il tardo Giurassico» ha concluso Augustin.