L’estate appena trascorsa è stata decisamente una delle più traumatiche degli ultimi anni per la popolazione greca, con le alluvioni che hanno devastato l’intera penisola e le sue isole ad inizio settembre, e ancor prima con gli incendi che hanno bruciato a luglio la regione dell’Attica e di Rodi e ad agosto la catena montuosa del Parnete e il Parco nazionale della Foresta di Dadia a Evros.
Mentre le fiamme hanno inghiottito la vegetazione e gli alberi vicini alla capitale, i volontari della ONG “Save your Hood” sono accorsi nel cuore dell’inferno per salvare testuggini, serpenti, gatti e altri animali rimasti intrappolati in quella fornace. L’intensità degli incendi è stata sconvolgente, con gli arbusti ridotti a pezzi di carbone ma nonostante ciò, tra i dintorni di Atene e l’isola di Eubea sono state tratte in salvo oltre 400 Testudo (tra graeca, hermanni e marginata).
«Le emozioni che tutti proviamo quando viene ritrovato un animale vivo sono inspiegabili. Non hai bisogno di nient’altro. È la speranza che ci sia ancora vita. Non è una cosa da poco. Ti trovi di fronte alla distruzione, alla morte. Diretto. È uno shock enorme» afferma Vassilis Sfakianopoulos, mente dell’organizzazione e dal 2007 anche vigile del fuoco volontario.
L’incendio di Kouvaras è stato, come spiega, uno dei più difficili da affrontare negli ultimi anni. «Era così violento, così intenso che tutti gli animali trovati morti erano in movimento. Non hanno avuto nemmeno il tempo di trovare rifugio. Ed è successo non solo alle tartarughe ma anche alle volpi e alle lepri che sono considerate più veloci. Da questo possiamo capire la gravità dell’incendio».
Fortunatamente però, grazie alla collaborazione con altre realtà come la francese “SOPTOM-CRCC“, a inizio settembre è stato già possibile rilasciare quasi 150 esemplari tra quelli presenti presso il pronto soccorso per animali selvatici della ONG greca “Anima” e quelli ricoverati in uno zoo vicino Atene.
Il via libero definitivo per il ritorno in natura viene dato dalla veterinaria Kleopatra Gkika, che dopo aver esaminato scrupolosamente ogni testuggine, segna con un gessetto il carapace di quelle idonee con una grande linee blu. L’ultimo rilascio è avvenuto lo scorso 2 ottobre, con 53 esemplari di Testudo marginata e Testudo hermanni che hanno ritrovato la libertà ad Anavyssos e Psachna.
Nelle foreste dominate da cenere e carbone, il verde ha già fatto sentire la sua presenza, gli insetti e gli uccelli sono tornati ad abitarle e le testuggini rilasciate sono tutte pronte a svolgere un ruolo di primo piano nella loro rigenerazione.