La Vigilância Agropecuária Internacional (Vigiagro) del Ministero dell’Agricoltura e dell’Allevamento (MAPA) del Brasile ha reso noto che lo scorso 27 novembre, presso l’aeroporto internazionale di San Paolo-Guarulhos, è stato intercettato un bagaglio contenente 386 tartarughe cinesi dal guscio molle.
I revisori federali hanno localizzato gli animali quando hanno notato alcuni bagagli leggermente bagnati. Individuato il bagaglio incriminato, pensavano che il carico fosse costituito da granchi o da pesce fresco, ma la sorpresa è stata enorme nel vedere invece, quel gran numero di rettili, tutti cuccioli.
Il sospetto è che sarebbero stati utilizzati come materia prima per diversi prodotti della medicina tradizionale cinese. Per migliaia di anni infatti, le tartarughe sono state utilizzate in questa forma per “curare” un’ampia varietà di malattie. Negli ultimi anni però, con la crescita dell’economia del Paese, è aumentata la preoccupazione per l’estinzione delle tartarughe e, anche per motivi sanitari, il MAPA ha vietato l’ingresso di animali selvatici in Brasile senza le opportune autorizzazioni e certificazioni zoosanitarie.
«La maggior parte degli animali era già morta, mentre i pochi sopravvissuti mostravano evidenti segni clinici di ipossia ed erano in uno stato moribondo» ha dichiarato Virgínia Jansen, revisore del MAPA.
Per entrare legalmente in Brasile, le specie esotiche necessitano dell’autorizzazione dell’Instituto Brasileiro do Meio Ambiente e dos Recursos Naturais Renováveis (Ibama). Poiché non esisteva alcuna documentazione, gli animali sono stati sequestrati e l’agenzia ha inflitto al proprietario del bagaglio una multa di 72.000 R$ (circa 11.200 euro).