Il ciclo della natura non segue orari rigidi. Lo sanno bene le tartarughe marine, che da milioni di anni depongono le loro uova sulle spiagge al riparo della notte. Eppure, in un’Italia sempre più abituata alla presenza di questi antichi rettili marini, può accadere anche il contrario: una deposizione alla luce del giorno o del tramonto, davanti agli occhi increduli di bagnanti e turisti.
È quanto accaduto ieri, 18 giugno, in due località costiere molto distanti tra loro, ma unite da uno stesso protagonista: la Caretta caretta, la specie di tartaruga marina più comune del Mediterraneo.
All’alba sulla spiaggia di Cutro: primo nido crotonese del 2025
In Calabria, sul litorale di Cutro, due bagnanti hanno avvistato una tartaruga marina in spiaggia alle prime luci del mattino. La segnalazione ha attivato prontamente il team del WWF Crotone, guidato da Paolo Asteriti, presidente della OA provinciale, con il supporto dei volontari Andrea Segreto, Roberta Salerno e Gessica Panetta.
Gli operatori hanno confermato la presenza del nido: si tratta della prima nidificazione dell’anno per la provincia di Crotone, e si aggiunge a un quadro regionale già particolarmente attivo. Finora in Calabria si contano infatti oltre dieci nidi nella provincia di Reggio Calabria, due in quella di Catanzaro, uno a Grisolia, nel cosentino, e ora anche il nido di Cutro, a testimonianza di come la regione si confermi un hotspot fondamentale per la conservazione della specie.
Al tramonto nella Maremma grossetana: la tartaruga che ha scelto “Le Marze“
Qualche ora più tardi, sulla costa tirrenica, una famiglia in vacanza in zona Le Marze, nel comune di Grosseto, passeggiando sulla spiaggia al tramonto ha notato delle strane tracce. Seguendole, ha scoperto una grande femmina di tartaruga intenta a scavare tra la sabbia, proprio ai piedi delle dune.
In assenza di personale sul posto, Matteo, Lara e il piccolo Riccardo hanno avuto la prontezza di contattare il 1530 e cercare chi si occupasse di tartarughe in zona. Raggiunti telefonicamente dagli operatori dell’associazione tartAmare, hanno ricevuto tutte le istruzioni per non disturbare l’animale. Il team è poi giunto in tempo per assistere al ritorno in mare della tartaruga e ha verificato la presenza delle uova, che saranno ora messe in sicurezza dal Comune di Grosseto e monitorate fino alla schiusa.
Questo nido rappresenta il primo della stagione 2025 per la Maremma, e il secondo per la Toscana, dopo quello registrato a Massa (loc. Poveromo) il 12 giugno.
Deporre sotto il sole: un’anomalia sempre meno rara
Tradizionalmente, le tartarughe marine depongono le uova di notte, quando la temperatura è più fresca e il rischio di predazione è minore. Ma negli ultimi anni si registrano sempre più casi di nidificazioni in orari insoliti – all’alba, al tramonto o addirittura in pieno giorno. Questo comportamento può essere legato a fattori ambientali, come le temperature anomale della sabbia, la minore presenza di disturbo umano in alcune ore, o ancora l’illuminazione artificiale che altera i normali segnali di orientamento.
Questi episodi mostrano quanto sia importante la collaborazione dei cittadini nella tutela della specie. Chiunque avvisti una tartaruga marina in spiaggia – che stia depotenziando, scavando o risalendo dal mare – non deve toccarla né avvicinarsi troppo, non usare torce o flash fotografici, e deve chiamare subito il numero di emergenza 1530 o contattare il più vicino centro di recupero o associazione specializzata.
Grazie alla prontezza di pochi, come i turisti di Grosseto o i bagnanti di Cutro, oggi possiamo raccontare due storie di successo. E magari, tra qualche decina di giorni, assistere al momento più atteso: la corsa dei piccoli verso il mare.
Un gesto corretto può salvare un’intera generazione di tartarughe. Informarsi è il primo passo per proteggerle.