Un evento senza precedenti ha illuminato la notte tra l’11 e il 12 luglio sull’isola di Naxos, nelle Cicladi (Grecia). Intorno alle 2:30 del mattino di sabato, un’emozionante segnalazione ha raggiunto i volontari locali: una tartaruga marina era salita sulla spiaggia di Apollonas, proprio di fronte al caffè “Akrogiali“, per deporre le uova.
Una volta giunti sul posto, i membri della “Naxos Wildlife Protection Association” hanno assistito a una scena tanto rara quanto straordinaria: la tartaruga in questione non era una Caretta caretta, come accade nella quasi totalità dei casi nel Mediterraneo, ma una Chelonia mydas, la tartaruga verde.
Una nidificazione eccezionale
La tartaruga verde è una specie strettamente legata a climi tropicali e subtropicali. Sebbene venga regolarmente osservata in Grecia come individuo in alimentazione, la nidificazione è estremamente rara: finora, erano stati ufficialmente registrati solo alcuni casi isolati nelle isole di Creta e Rodi, secondo i dati forniti da “ARCHELON“, l’organizzazione greca per la protezione delle tartarughe marine.
Quello di Naxos rappresenta quindi il primo caso documentato di nidificazione per l’intero arcipelago delle Cicladi, ampliando in modo significativo le conoscenze sulla distribuzione riproduttiva della specie nel Mediterraneo orientale.
L’importanza biologica dell’evento
La Chelonia mydas, classificata come in pericolo (EN) nella Lista Rossa IUCN, è una delle due sole specie di tartarughe marine che si nutre principalmente di vegetazione marina come alghe e fanerogame (es. Posidonia). I siti di nidificazione sono per lo più concentrati sulle coste tropicali dell’Atlantico, Pacifico e Oceano Indiano; nel Mediterraneo, i principali siti riproduttivi noti sono Cipro, in particolare la costa nord-occidentale, e la Turchia.
La scoperta di un nido sulle coste settentrionali di Naxos potrebbe essere indice di un’espansione dell’areale riproduttivo della specie o, più probabilmente, una risposta locale a cambiamenti ambientali, come l’aumento delle temperature superficiali marine e l’alterazione delle correnti.
Protezione e monitoraggio
Il nido è stato immediatamente preso in carico dalla Naxos Wildlife Protection Association, che ha avviato un rigoroso protocollo di monitoraggio. L’area è stata recintata per prevenire interferenze umane e verrà costantemente sorvegliata fino alla schiusa delle uova, prevista tra circa 50-60 giorni. La collaborazione con la comunità locale e con i turisti sarà cruciale per garantire la sopravvivenza delle future tartarughine.
Le autorità invitano residenti e visitatori a non avvicinarsi al nido, non usare luci artificiali, e non disturbare l’area circostante, poiché le prime fasi di vita delle tartarughe marine sono estremamente delicate.
Un segnale da ascoltare
Questa eccezionale nidificazione non è solo una notizia da celebrare, ma anche un potenziale segnale biologico di cambiamento. La presenza di una specie così rara in fase riproduttiva su un’isola dell’Egeo centrale suggerisce l’urgenza di rafforzare la sorveglianza scientifica e la protezione degli habitat costieri, anche in aree precedentemente ritenute marginali.
Nel delicato equilibrio degli ecosistemi marini, ogni traccia di sabbia smossa da una pinna racconta una storia di resilienza, adattamento e speranza. Quella che la Chelonia mydas ha scritto a Naxos potrebbe essere l’inizio di un nuovo capitolo per la biodiversità del Mediterraneo.