La dieta è un fattore fondamentale per tutte le tartarughe e determina la loro crescita ottimale senza nessun problema di salute.
Questa guida tratta l’alimentazione delle tartarughe acquatiche onnivore più diffuse, tra cui Trachemys spp., Graptemys spp., Sternotherus spp., Pseudemys spp., Chrysemys spp., Emys spp., Chinemys spp. e simili (Se avete dubbi in merito, aprite una discussione nel forum oppure consultate la sezione schede).
Le tartarughe onnivore traggono il proprio sostentamento da proteine, grassi e carboidrati in percentuali variabili non ancora stabilite con esattezza: durante la fase di crescita è fondamentale l’apporto di proteine e grassi, mentre in fase adulta le tartarughe onnivore solitamente si adattano ad un’alimentazione molto più vegetariana rispetto al periodo della crescita, in percentuale differente a seconda della specie.
Nel decidere una dieta adeguata per una tartaruga è fondamentale tenere in considerazioni alcuni requisiti:
- il calcio, assieme alla vitamina D3 e all’esposizione solare, è fondamentale per il corretto sviluppo di ossa e carapace.
- carenze di calcio portano a rachitismo e malformazioni del carapace.
- carenza di calcio, vitamina D3 e luce solare portano all’insorgere della MOM (malattia ossea metabolica).
- carenze vitaminiche, somministrabili soprattutto con cibi vegetali, porta a ipovitaminosi.
- eccesso di proteine porta a gotta, MOM e insufficienza renale.
- eccessi di vitamina derivato da un uso sconsiderato d’integratori, portano a ipervitaminosi (soprattutto vitamina A).
- eccesso di fosforo riduce l’assorbimento del calcio.
- eccesso di frutta può portare a dissenteria, problemi di fermentazione intestinali, carenze di calcio e altri problemi.
Tutti questi fattori fanno capire l’importanza di una dieta varia e completa, per evitare l’insorgere di tanti problemi dovuti a un’alimentazione mono-alimentare o con scarsi elementi nutritivi. Quindi è molto importante variare la dieta della tartaruga per garantirne la salute generale.
Potete nutrirla con una grande varietà di cibi vivi (pesciolini, grilli, lombrichi, lumachine), frutta (ogni 15 giorni) e verdura, pellets e carne bianca (ogni 15 giorni).
Inoltre è bene ricordare due fattori fondamentali:
- E’ necessario che le tartarughe possano esporsi a fonti di calore per regolare la loro attività metabolica e facilitare la digestione.
- E’ necessario che le tartarughe abbiano la possibilità di esporsi quotidianamente direttamente ai raggi solari oppure alle lampade UV-B, in modo da garantire la sintesi della vitamina D3 e permettere una corretta fissazione del calcio nelle ossa e nel carapace.
Dato che le tartarughe hanno un tempo digestivo completo molto lungo, che comunque varia in relazione alla specie, età e condizioni di vita, è consigliato alimentare gli esemplari subadulti una volta al giorno lasciando un giorno di digiuno, mentre gli adulti possono essere alimentati ogni due o tre giorni, con maggiore frequenza in estate (o a temperature alte), diminuendola con l’abbassarsi della temperatura (soprattutto in inverno). Le tartarughe baby possono essere alimentate nei primi mesi anche sei giorni a settimana.
Anche se le tartarughe sono estremamente voraci e mangerebbero in continuazione, si deve somministrare una quantità di cibo adeguata e cioè pari alla grandezza della loro testa, visto che hanno stomaco di egual volume.
La regola base per queste tartarughe, per essere equilibrate nell’alimentazione, è quella di farle mangiare cibi interi; quindi non bisogna eliminare spina, testa o altro del corpo di pesci, insetti ed altri alimenti forniti, ma bisogna dar tutto! Ovvio, se il pezzo è troppo grande per la tartaruga, si può spezzare/tagliare.
La tabella che vedete qui di seguito è una dieta organizzata per due settimane:
- Pesce
- Digiuno
- Vegetali
- Digiuno
- Pesce o Insetti
- Digiuno
- Vegetali o Frutta
- Digiuno
- Pesce
- Digiuno
- Carne o Vegetali
- Digiuno
- Vegetali o Insetti
- Digiuno
Mentre per una baby è possibile seguire questa scaletta settimanale:
- Pesce
- Verdura o Frutta
- Pesce
- Verdura
- Pesce o Insetti
- Pellets
- Digiuno
Si ricorda che ci sono alcuni cibi che è bene evitare: insetti velenosi, piante velenose (tra cui l’edera), latticini e tutti i derivati del latte, farinacei (pane, pasta…), biscotti, pizza, salumi, insaccati e tutti quei cibi che, pensandoci un attimo, le vostre tartarughe faticherebbero a trovare in natura.
Pesce
In natura quasi tutte le tartarughe onnivore si nutrono di pesci di ogni dimensione (sempre nei limiti della loro taglia), vivi o morti e mangiano ogni parte di essi. Per questo è possibile somministrarli morti, interi o a pezzetti, oppure vivi (consigliato soprattutto alle tartarughe predatrici) per rispettare i loro comportamenti in natura e stimolare quindi, la naturale predazione.
Il pesce deve essere sano e non presentare ascessi, ferite o segni che possano far presagire ad una malattia e/o infezione, che potrebbe essere trasmessa alla tartaruga. Per facilitare le cose è possibile congelare (per periodi limitati) i piccoli pesciolini interi oppure i pezzettini sfilettati e scongelare, un po’ prima dell’utilizzo, la quantità necessaria (senza poi ricongelarla se avanza).
Se si utilizza pesce congelato, è bene ricordarsi che, con il tempo, la tiaminasi (enzima presente nel pesce, in grandi quantità in quello di mare) neutralizza la vitamina B1 (Tiamina) presente nel pesce e tende ad accumularsi nell’organismo della tartaruga provocando, alla lunga, danni al sistema neurologico dovuti a carenze di vitamina B1. E’ quindi opportuno integrare la dieta con cibi vegetali ad alto contenuto di vitamina B oppure limitarsi saltuariamente ad utilizzare pesce congelato o che comunque lo sia da poco tempo, preferendo pesce fresco. E’ buona norma utilizzare pesce di acqua dolce, saltuariamente può essere somministrato anche pesce di mare.
Se non è possibile dare pesci freschi si dovrebbe fare un piccolo allevamento di pesci e darli come cibo vivo.
I pesci adatti più facilmente reperibili sono i latterini, le acquadelle e gli sperlani, che si trovano nel reparto surgelati dei supermercati oppure, più agevolmente, nei centri ittici.
Sono da evitare tutti i prodotti inscatolati, sia sott’olio sia al naturale, e tutti i prodotti prefritti o precotti.
Qui troverete la tabella nutrizionale dei pesci, completa di consigli sulla somministrazione.
Verdura e Ortaggi
In molti negozi vi diranno che le tartarughe sono animali carnivori, questo però non vale per la maggior parte delle tartarughe acquatiche in commercio. E’ vero che preferiscono gli insetti e/o i pesci alle piante, ma ciò non significa che esse non abbiano bisogno di mangiare verdura! Infatti, non riescono a ricavare sufficiente vitamina A dagli insetti, dai pesci o dai mangimi.
Bisogna somministrar loro verdure/ortaggi con un alto tasso di vitamina A (come le carote). Si sconsigliano spinaci e piselli poiché possono causare complicazioni digestive. Se la vostra tartaruga si rifiuta di toccare verdura, avete queste alternativa: o prendere un integratore di vitamine o forzare la vostra tartaruga a mangiare verdura (con il digiuno) oppure mettendo piante acquatiche (molte tartarughe le mangiano)!
Qui troverete la tabella nutrizionale delle verdure e degli ortaggi, completa di consigli sulla somministrazione.
Supplemento di vitamine ed ossi di seppia
Una dieta ben equilibrata necessita raramente di ulteriori integratori.
E’ invece consigliato, in ogni caso, un integratore di calcio: per le tartarughe acquatiche è molto utilizzato ed indicato, un osso di seppia (sia quello fresco sia quello per uccelli) opportunamente lavato e lasciato galleggiare, sempre a disposizione. Questo sarà morso occasionalmente quando la tartaruga sentirà il bisogno. E’ fondamentale ricordarsi che l’apporto della luce solare (o in alternativa di neon UVB) diretta e non filtrata da vetri, plexiglas (o altri oggetti) è assolutamente fondamentale quanto una dieta varia e bilanciata.
Scusate la ripetizione, ma è importante, poiché molti possessori di tartarughe se ne infischiano altamente!!!
Vi consiglio di chiedere ai vostri pescivendoli, se vi conservano l’osso di seppia poiché, la maggior parte di loro, se ne libera cestinandolo. Si possono fornire anche i gusci di lumaca come apporto di calcio.
Carne
Non è un alimento bilanciato, infatti si consiglia di utilizzare solo fegato o carne bianca cruda, al massimo 2 volte al mese!
Le carni hanno un alto contenuto proteico e soprattutto un alto contenutidi grassi. In natura capita che alcune specie di tartarughe acquatiche, si cibino occasionalmente di piccoli roditori, rane (anche i loro girini) e carcasse di piccoli mammiferi.
In cattività si può somministrare appunto, carne bianca, ma raramente (una volta ogni 15 giorni e’ una buona razione) data la predisposizione di questi cibi a portare all’insorgere di malattie quali gotta e MOM.
La carne contiene soprattutto vitamina B, ma ha contenuti proteici e grassi troppo elevati. Sarebbe invece preferibile fornire, durante la razione di carne, del fegato ricco di vitamina A e di altri elementi fondamentali.
E’ possibile congelarlo in pezzettini e scongelare la razione che serve qualche ora prima. Ricordando che processi come il congelamento e la cottura portano alla denaturazione di parte delle vitamine e che quindi, soprattutto la cottura per questo motivo, è da evitare; mentre la % di vitamine in forma attiva denaturate con il congelamento è significativamente bassa.
Sono molto sconsigliate le carni rosse difficilmente digeribili e troppo ricche di grassi e proteine, cibi in scatola per gatti e cani, tutti i salumi e gli insaccati poiché hanno al loro interno molti conservanti e sono molto grassi.
I mangimi commerciali
Esiste una grande varietà di mangimi per tartarughe. Si può benissimo utilizzare questo cibo a condizione che si vari la dieta: non datele solo mangime commerciale. I mangimi già confezionati, devono costituire al massimo il 25% (una volta a settimana) della dieta, mentre sono fortemente sconsigliati come alimento i semplici gamberetti essiccati, in quanto sono completamente sbilanciati e privi di vitamine indispensabili. Tartarughe alimentate per lungo tempo solo con gamberetti, finiscono inevitabilmente per sviluppare gravi carenze vitaminiche, che possono portare anche alla morte. Questi devono essere somministrati saltuariamente essendo solo ed esclusivamente leccornia (suggerisco: meglio evitare proprio).
Molte persone che hanno tartarughe, le alimentano solamente in questa maniera, facendo un danno gravissimo alla salute di questi animali senza neppure saperlo.
Verificate sempre il contenuto nutrizionale della confezione: non deve contenere più del 35% di proteine e ricordate che, il miglior mangime per tartarughe, deve contenere sia calcio sia vitamina A. Il Tropical Magic della L&M Farms ne è un esempio, ma ce ne sono altri buoni, come il Reptomin della Tetra (disponibile in Italia anche nel formato “Baby” ideale per le più piccole). In ogni caso, questo tipo di cibo deve essere utilizzato solo per integrare la dieta, non come alimento principale di essa. Se non li trovate nei negozi della vostra città, potete ordinarli facilmente tramite internet.
Frutta
Preferibilmente di stagione!
E’ possibile somministrarla in piccole quantità e non troppo spesso, visto che fermenta causando problemi intestinali (come descritto all’inizio della guida).
Evitate però, di fornire ogni tipo di agrume, ma preferite frutte come ciliegie, cocomeri, fragole, albicocche, ecc…
Insetti
E’ possibile integrare nella dieta delle nostre tartarughe, anche insetti.
Ne esistono una grande varietà: alcuni altamente velenosi come le lucciole (i cui enzimi provocano la bioluminescenza e quindi sono nocivi), altri da evitare comunque come cimici, api, vespe e formiche che in grande quantità possono risultare irritanti o tossici. In generale tutti gli insetti colorati soprattutto rossi sono sconsigliati.
Anche i bigattini (Sarcophaga canaria) e le altre larve di mosca usate per la pesca, sono da evitare in quanto ricchi di sostanze di rifiuto.
E’ bene ricordare che gran parte degli insetti sono ricchi di fosforo, poveri di calcio e sono spesso rivestiti di chitina che li rende abbastanza indigeribili quindi meglio non abbondare.
E’ importante poi, che questi animali se sono di cattura, provengano da zone controllate che non siano state trattate con pesticidi e simili. E’ consigliato “caricare” i grilli e gli altri insetti almeno 24 ore prima (operazione di gut-loading), alimentandoli con cibi spolverati con carbonato di calcio, in modo da aumentare la loro quantita’ di calcio e renderli più bilanciati nutrizionalmente.
Per gli individui appena nati sono un ottimo alimento i chironomus, le larve di zanzare e i grilli appena schiusi (pinheads).
In generale, i grilli, sono un eccellente alimento per le tartarughe: costituiscono un pasto completo!
La maggior parte di negozi specializzati in rettili (o anche di pesca) vendono grilli di tutte le taglie a prezzi modici. Ovviamente appena comprati non saranno ben “caricati” e quindi è consigliabile fare come scritto poco più su. Altrimenti potete allevare direttamente voi, i grilli!
Ricapitolando, potete aggiungere occasionalmente alla dieta delle vostre tartarughe d’acqua, questi insetti:
- Bachi da seta
- Blatte africane e sudamericane
- Camole della cera
- Camore del miele
- Grilli
- Larve di zanzara
- Locuste
- Lombrichi
- Lumache di terra o di acqua (compreso guscio: ottima fonte di calcio)
- Moscerini della frutta e dell’aceto
- Tarme della farina (Tenebrio molitor)
Importante ricordarci sempre, in caso di dubbio, di non dare insetti sconosciuti perché potrebbero essere velenosi. Da evitare gli insetti sotto elencati:
- Api
- Bigattini e simili (Sacophaga carnaria e Lucilia caesar)
- Bombi
- Cimici delle piante
- Dorifore delle patate
- Formiche
- Lucciole
- Mantidi
- Vespe
Piante Acquatiche
Alcune tartarughe mangiano piante acquatiche. Così, se volete decorare il vostro acquario con delle piante, assicuratevi che queste non siano velenose!
Le piante acquatiche sono una buona idea perché sono ricche di vitamina A e perché costituiscono un riparo naturale per le tartarughe. L’Elodea Canadensis è tra le più comuni, facilmente reperibile e facile da coltivare [è denominata peste d’acqua], anche il crescione dei prati “Cardamine pratensis”, può essere utilizzato nella dieta.
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