Nel pomeriggio del 19 giugno 2025, i bagnini di uno stabilimento balneare di Celle Ligure, in provincia di Savona, hanno riconosciuto sulla sabbia delle tracce inconfondibili: erano i segni lasciati da una tartaruga marina Caretta caretta salita a riva per deporre le uova. La segnalazione tempestiva alla Guardia Costiera ha attivato l’intervento dell’associazione Menkab e del Gruppo Ligure Tartarughe (GLIT), che ha confermato la presenza del nido.
Quella di Celle rappresenta la prima nidificazione ligure del 2025, e si aggiunge agli eventi già registrati in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Lazio e Toscana. Si tratta dell’ottava nidificazione in Liguria dal 2021, anno in cui nella regione è stato documentato per la prima volta un evento simile.
Una scoperta gestita con rigore scientifico
A rilevare il nido è stato un naturalista di ARPAL, in rappresentanza del GLIT, che ne ha confermato la presenza a circa 11 metri dalla riva, in una posizione ben protetta, con il primo uovo a 37 cm di profondità. Sul posto sono stati installati sensori per il monitoraggio della temperatura (data logger), collocate le prime barriere di protezione e prelevato un campione di sedimento per l’analisi.
Stamani poi, in collaborazione con il Comune di Celle Ligure, è stata completata la messa in sicurezza dell’area con l’installazione di ulteriori barriere fisiche e cartellonistica per evitare disturbi.
Il Gruppo Ligure Tartarughe – nato nel 2021 e coordinato dall’Acquario di Genova, con la partecipazione di ARPAL, dell’Università di Genova (DISTAV) e dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta – ha attivato il protocollo tecnico-scientifico per seguire la nidificazione passo dopo passo.
Scienza, istituzioni e cittadinanza attiva
Il presidio e la gestione del nido coinvolgeranno il Comune di Celle, l’associazione Menkab e i volontari, ma soprattutto sarà importante il contributo dei cittadini, che potranno partecipare a iniziative di informazione e sensibilizzazione previste nelle prossime settimane. Come già avvenuto nel 2024, l’obiettivo è coinvolgere il pubblico nella tutela di un fenomeno tanto raro quanto prezioso.
Si ricorda che la gestione dei nidi e qualsiasi intervento su uova o esemplari è autorizzato esclusivamente dagli enti accreditati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in questo caso ARPAL e l’Acquario di Genova.
Un primo singolo nido, un grande segnale
La presenza di un nuovo nido di Caretta caretta in Liguria conferma una tendenza ormai evidente: la progressiva espansione verso nord delle aree di nidificazione italiane, frutto non solo dei cambiamenti climatici e dell’innalzamento delle temperature marine, ma anche del graduale aumento delle femmine nidificanti. Un risultato possibile grazie alle azioni di tutela e sensibilizzazione portate avanti nel Mediterraneo negli ultimi 20–30 anni.
Ogni nido rappresenta un tesoro di biodiversità e una responsabilità condivisa.
La Liguria, ancora una volta, risponde con prontezza e competenza a una chiamata che viene dal mare.