Questa volta è direttamente la sezione pugliese del WWF Italia ad alzare la voce contro il poltrire delle istituzioni, dalla Prefettura di Taranto alla Regione Puglia, sulla vicenza delle morti sospette di tartarughe marine avvenute dallo scorso ottobre.
Nelle acque del Mar Piccolo la pesca con le reti è vietata ma, nonostante ciò, ci sono ancora pescatori di frodo che infrangono tale divieto e non si fanno scrupoli ad ammazzare le tartarughe che cercano di “rubare” il pesce dalle loro reti.
L’ultima “Caretta caretta” spiaggiata senza vita e con evidenti segni sulla testa riconducibili a svariati colpi ricevuti con una mazza o più probabilmente con un remo, è stata trovata sabato 21 aprile sempre sulla riva di questo mare interno, precisamente nel “Parco Pineta Cimimo“.
Da ottobre, cioè quando fu trovata la carcassa della tartaruga ammazzata e legata ad un masso di tufo, ad oggi sono già cinque gli esemplari rinvenuti con ferite sul cranio. «Nessuna contromisura è stata adottata e nessuna attività di controllo è stata effettuata in cinque mesi. Dove sono le istituzioni? Perchè non fanno nulla?» sono queste le domande che si pone Fabio Millarte, Presidente del WWF Taranto, e che speriamo possano fare eco fino a chi deve vigilare per evitare e punire questi assassinii.