La tranquillità di una contrada di Mezzojuso, in provincia di Palermo, è stata interrotta da un’operazione dei Carabinieri Forestali, che ha portato alla denuncia di un uomo di 80 anni e di una donna di 70 anni per detenzione illegale di testuggini terrestri protette.
Durante un controllo mirato, i militari hanno individuato nei due giardini diversi esemplari di testuggini di Hermann (Testudo hermanni), specie autoctona inserita nell’Appendice II della Convenzione di Washington (CITES), la cui detenzione è regolamentata in Italia dal D.Lgs. 230/2017 e dal Regolamento UE 338/1997.
Gli animali erano privi di microchip identificativo e certificati CITES, obbligatori per la detenzione legale: un’assenza che rende impossibile stabilire l’origine degli esemplari e ne configura la detenzione illecita, perseguibile penalmente.
Perché servono i documenti?
Le Testudo hermanni sono tutelate perché la loro popolazione selvatica, presente soprattutto in alcune regioni italiane come Sicilia, Sardegna, Calabria e Puglia, è in calo a causa di:
- prelievo illegale dai luoghi naturali,
- frammentazione dell’habitat,
- incendi boschivi e attività agricole intensive.
Per contrastare il commercio illegale e tutelare la specie, la normativa prevede l’obbligo di documentare la legittima provenienza e di identificare gli animali tramite microchip.
La Testudo hermanni è un simbolo della biodiversità mediterranea e ogni esemplare sottratto illegalmente all’ambiente selvatico rappresenta una perdita per gli ecosistemi. La sua tutela passa anche dall’informazione: chiunque possieda una testuggine deve sapere che senza i documenti richiesti si rischiano gravi sanzioni, e che l’adozione di un animale protetto è un impegno che va oltre la semplice cura quotidiana.
Conseguenze legali
Ai due anziani denunciati a Mezzojuso, le autorità contestano la violazione delle norme sulla detenzione di specie protette, con la possibilità di sanzioni fino a 150.000 euro di multa e pene detentive, a seconda della gravità del caso e del numero di esemplari coinvolti. Gli animali sono stati sequestrati e affidati a un centro specializzato di Ficuzza, nel comune di Corleone (PA), per le cure e le verifiche sanitarie.
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