Grégory Bulté, professore di biologia presso la Carleton University di Ottawa, ha studiato le preferenze che hanno le tartarughe acquatiche Graptemys geographica riguardo le dimensioni del partner da scegliere per l’accoppiamento. Questa specie infatti, è nota per l’estrema differenza che c’è tra i due sessi, con le femmine che possono raggiungere un peso anche nove volte superiore a quello dei maschi.
Il team coordinato dal prof. Bulté ha utilizzato una stampante 3D per creare due “bambole sessuali” raffiguranti esemplari femminili di questa specie, che è stata dichiarata “special concern” (no formal-legal-status) in Ontario. Una delle due pseudo-tartarughe era leggermente più piccola della media mentre l’altra era grande circa quanto la più grande tartaruga geografica comune mai registrata.
Si sa abbastanza poco sul comportamento di accoppiamento delle Graptemys geographica, ciò conseguenza anche del fatto che sono molto schive e scappano velocemente sott’acqua al minimo rumore, e l’unico modo per studiarle era proprio quello di ingannare i maschi con dei modelli femminili realistici, dotati di action cam per registrare il tutto.
Questa tecnica di studio ha dato i suoi frutti ed infatti, come si può leggere sulla rivista scientifica “Animal Behaviour” dove è stato pubblicato, gli esemplari maschi di questa specie hanno mostrato preferire cinque volte ad uno il modello 3D più grande, probabilmente perchè in genere le femmine di stazza maggiore depongono uova più grandi che aumentano le possibilità di sopravvivenza dell’hatchling e quindi della specie stessa.
I filmati però, non hanno mostrato solo immagini utili allo studio ma setacciandoli, i biologi hanno potuto osservare una tartaruga femmina squittire contro una delle esche sessuali e poi un uccello del genere Gavia attaccare più volte una di queste.
«La versatilità e l’accessibilità economica delle action cam produrranno sicuramente osservazioni approfondite sugli animali acquatici, comprese le tartarughe. Alcune novità potranno influenzare il modo in cui consideriamo determinati animali, mentre altre potranno restituirci curiosità di un mondo ancora in gran parte inesplorato» ha concluso Grégory Bulté.