Se cinque anni fa qualcuno avesse pronosticato che il numero di nidificazioni di tartaruga marina individuate sulle spiagge campane fosse stato superiore a sessanta, probabilmente sarebbe stato etichettato come un visionario o come un esagerato ottimista, soprattutto considerando che siano soltanto al 15 luglio e che dunque tale numero è destinato soltanto a salire.
Fino all’estate 2020, in Campania non era mai stato accertato un numero a doppia cifra di nidi in una singola stagione di nidificazione. È proprio nell’anno del lockdown del 9 marzo 2020, a causa dell’epidemia da COVID-19, che sulle spiagge dello “Stivale” si registra un boom di deposizioni, con il totale a fine anno che tocca quota 249, cioè ben oltre il doppio di quelli individuati l’anno prima. Anche la regione Campania partecipa a questo nuovo record nazionale, con addirittura 33 nidi, di cui il 91% rinvenuti in provincia di Salerno (28 in Cilento, uno ad Eboli ed uno a Pontecagnano Faiano) e i restanti tre tra le province di Caserta (2) e Napoli (1).
Ma questo primato regionale viene di nuovo aggiornato l’anno successivo, quando la Campania sorprendentemente si scopre seconda regione italiana per numero di nidificazioni, a pari merito con la Sicilia, entrambe con 57 deposizioni messe in sicurezza. Tale record è rimasto intatto per oltre mille giorni, cioè fino a ieri mattina, quando i volontari dell’associazione “Domizia”, partner del progetto “CARETTAinVISTA” coordinato dalla SZN “Anton dohrn”, hanno segnalato la presenza di possibili nidi a Castel Volturno (CE) e a Licola-Pozzuoli (NA), confermati poi successivamente dagli esperti autorizzati all’ispezione.
Come però già accennato in precedenza, siamo ancora soltanto a metà luglio e il numero non può che continuare a salire. Proprio stamani infatti, dalle coste cilentane è giunta la notizia della messa in sicurezza di altri due nidi, rispettivamente uno a Montecorice e l’altro a Marina di Camerota. Il totale attuale sale dunque a 61, numero molto probabilmente non definitivo, poichè sono attese ancora decine di deposizioni e chissà, anche schiuse da nidi non precedentemente identificati, per almeno altri 40/50 giorni.