Il mare della Campania continua a sorprendere. Dopo l’intensa ma poco fruttuosa giornata di ieri, con una sola deposizione individuata a Eboli (SA), oggi la natura ha regalato un’autentica e continua esplosione di meraviglia: ben cinque nuovi nidi di tartaruga marina Caretta caretta sono stati individuati in diverse località della regione.
Uno è stato individuato ad Acciaroli, il primo della stagione per questa località del Cilento, e altri due poco più a sud, a Montecorice, da Daniela Guariglia e Roberta Teri, borsista della SZN Anton Dohrn. Ma non era ancora finita, poichè sul litorale domizio sono stati individuati due nidi in sequenza, un dato che conferma l’importanza crescente anche di questo tratto di costa, più a nord, per la nidificazione della specie.
Dati in crescita: +50% rispetto al 2024
Con queste nuove scoperte, la Campania raggiunge i 22 nidi registrati da inizio stagione. Lo stesso giorno dell’anno scorso ne erano stati segnalati 15: quasi il 50% in più, un incremento che potrebbe preannunciare una stagione eccezionale. Nel 2024, infatti, furono 104 i nidi totali, un record storico per la regione.
Questi numeri raccontano un cambiamento in atto: più tartarughe nidificano, in più luoghi, e con sempre maggiore frequenza. Un dato che premia il lavoro sul campo e la sensibilizzazione diffusa negli ultimi decenni, ma che va anche letto alla luce dei cambiamenti climatici e delle trasformazioni in corso negli ecosistemi marini.
Una specie simbolo da osservare e proteggere
La Caretta caretta è la tartaruga marina più comune del Mediterraneo e una delle specie più studiate e protette. La sua presenza in Campania non è una novità, ma l’aumento dei nidi, sia in quantità che in estensione geografica, impone attenzione e capacità di adattamento nelle attività di tutela.
Le temperature più alte, l’evoluzione degli habitat e la maggiore sopravvivenza delle femmine adulte — favorita anche da decenni di attività di conservazione — stanno modificando le abitudini riproduttive della specie, che ora si spinge sempre più frequentemente verso le coste centro-settentrionali del Mediterraneo.
Il ruolo fondamentale dei volontari
Questi risultati sono resi possibili grazie all’impegno quotidiano di volontari, biologi e associazioni locali, attivi nel monitoraggio delle coste campane. Tra questi, quest’anno anche l’associazione Acarbio è entrata ufficialmente a far parte della rete di monitoraggio del Cilento, contribuendo con entusiasmo e competenza alla sorveglianza delle spiagge.
Nel 2024 Acarbio aveva già dato supporto, entrando in corso d’opera nel progetto “CARETTAinVISTA” coordinato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn, in occasione di una nidificazione a Maiori (SA) avvenuta il 30 giugno, su un tratto della costiera amalfitana solitamente non interessato da deposizioni.
Il loro coinvolgimento oggi rappresenta un importante rafforzamento della rete territoriale per la tutela della Caretta caretta, che si affida sempre più spesso anche alle spiagge campane per deporre le proprie uova.
Verso un nuovo record?
Siamo solo all’inizio dell’estate e la stagione 2025 è già partita con numeri sorprendenti. La sfida al record del 2024 è aperta, ma più che una corsa ai numeri, è il segno di un mare vivo, dinamico e in continuo cambiamento. E un invito a continuare, con impegno e passione, a prenderci cura di ciò che accade sulle nostre spiagge.
