“Lu sule, lu mare, lu ientu… e le cilòne”
Il Salento è tra le mete balneari più gettonate dell’estate italiana, con località incantevoli per gli occhi: dalla sabbia finissima bianca alle scogliere mozzafiato, dai colori cangianti dell’acqua alle grotte marine, dagli antichi borghi eleganti e raffinati alle distese di oliveti e a tanto tanto altro. Dall’anno scorso poi, tutta questa bellezza sembra essere stata notata anche da quelle che in dialetto salentino vengono chiamate “le cilòne” e cioè le tartarughe marine.
Se lo scorso anno i 33 nidi individuati sulle coste della provincia di Lecce su un totale record di 47 nell’intera regione furono una sorpresa enorme per gli esperti del Centro Recupero Tartarughe Marine di Calimera (LE) e per i “SEATURTLE Watcher“, i volontari qui impegnati ogni estate nella ricerca di tracce di emersione, i numeri raggiunti quest’anno ad oggi, dunque a metà della stagione delle nidificazioni, hanno sicuramente impressionato nuovamente gli addetti ai lavori.
Da mercoledì 9 luglio infatti, le deposizioni messe in sicurezza sulle spiagge salentine sono state addirittura nove, che hanno così portato il totale dai 32 di martedì ai 41 di stamani, cifra che rappresenta il nuovo attuale record per la provincia di Lecce. Ma di primati quest’anno ce ne sono anche altri, su tutti quello di Ugento (LE) come comune italiano con più nidi individuati sulle spiagge cittadine: ben 29, di cui più dell’85% tra le località di Torre Mozza e Torre San Giovanni.
Piero Carlino, direttore del CRTM, ha dichiarato che «Questa stagione si sta rivelando qualcosa di unico ed è meraviglioso pensare che queste tartarughe stiano scegliendo le nostre spiagge per le loro uova, ed è nostro dovere far sì che il loro tesoretto rimanga al sicuro!». Non è possibile immagine quante altre deposizioni verranno trovate ma sappiamo con certezza che il lavoro dello staff e dei volontari salentini proseguirà senza sosta e nel migliore dei modi.