Dopo la preoccupazione destata lo scorso anno a seguito della cattura di quattro tartarughe azzannatrici, tra il 18 maggio e il 2 luglio, in due comuni limitrofi nell’area settentrionale romana e di un quinto esemplare il 5 ottobre sempre in provincia di Roma, l’arrivo dell’inverno ha fatto spegnere i riflettori sul fenomeno dell’abbandono di specie inserite nell’elenco degli animali che possono costituire pericolo per la salute e l’incolumità pubblica.
Il silenzio su questa specie è durato fino a sabato scorso, quando durante una festa privata in un maneggio di Gassino Torinese (TO) è apparsa proprio una Chelydra serpentina adulta. Grazie all’intervento del personale del progetto “Salviamoli insieme.. on the road“, avviato nel 2020 a seguito di una convenzione tra Città metropolitana di Torino e Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino, l’esemplare è stato recuperato in sicurezza e consegnato al CANC (Centro Animali Non Convenzionali) di Grugliasco (TO).
Non è la prima volta che in provincia di Torino viene segnalata la presenza di una tartaruga considerata pericolosa. L’ultimo episodio risale allo scorso agosto, quando nel canale Rio Ferrone di Pianezza (TO) venne catturato un esemplare subadulto di Macrochelys temminckii (tartaruga alligatore) del peso di 16 kg. Precedentemente, nel giugno 2021, una Chelydra serpentina fu rinvenuta mentre passeggiava tranquillamente in una strada del capoluogo piemontese, nei pressi del fiume Dora Riparia.