Nella notte appena trascorsa, la spiaggia di Riccione è stata testimone di un evento tanto raro quanto emozionante: una tartaruga marina Caretta caretta ha deposto le uova proprio sulla sabbia romagnola, segnando così la prima nidificazione della storia nella provincia di Rimini.
A dare l’allarme è stata una segnalazione tempestiva da parte di alcune ragazze presenti sulla spiaggia, seguita da un intervento coordinato e rapidissimo da parte della Guardia Costiera di Rimini, dei volontari di Fondazione Cetacea e dell’assessore comunale Christian Andruccioli, giunto personalmente sul posto nel cuore della notte per fornire i materiali utili alla messa in sicurezza del sito. Grazie a questo intervento immediato, è stato possibile non solo proteggere il nido, ma anche osservare la tartaruga mentre faceva ritorno al mare.
“Finalmente anche la provincia di Rimini ha il suo nido! E noi giochiamo in casa”, scrive la Fondazione Cetacea con emozione sui propri canali social.
Una regione che si risveglia… a passo di tartaruga
Quello di Riccione è il secondo nido di tartaruga marina documentato in Emilia-Romagna nella storia recente. Il primo risale esattamente a due anni fa, nella notte tra il 25 e il 26 giugno 2023, quando una Caretta caretta depose le uova sulla spiaggia di Milano Marittima, frazione di Cervia (RA). Due eventi eccezionali in pochi anni, che confermano la crescente rilevanza del nord Adriatico nella mappa italiana delle nidificazioni.
Una nuova distribuzione, tra adattamenti e sfide
L’apparizione di nidi sempre più a nord rappresenta una delle manifestazioni più evidenti del cambiamento in atto nel comportamento riproduttivo della specie, probabilmente legato all’aumento delle temperature marine e alla ricerca di habitat adatti lontano dalle aree più densamente colonizzate.
Ma se da un lato questo fenomeno sorprende e stimola l’entusiasmo, dall’altro impone nuove sfide: il litorale emiliano-romagnolo è tra i più urbanizzati e artificializzati del Mediterraneo, con una pressione turistica molto alta proprio nei mesi della riproduzione.
La presenza della tartaruga Caretta caretta ci ricorda che la tutela di questi habitat non è una scelta, ma una responsabilità collettiva, che richiede il coinvolgimento delle istituzioni, dei cittadini e della comunità scientifica. Segnalare, proteggere, informare e vigilare: ogni piccolo gesto può contribuire alla sopravvivenza di una specie simbolo del nostro mare.
Un 2025 che promette numeri da record
Il nido di Riccione si inserisce in una stagione di nidificazione che sta già assumendo contorni straordinari. Al 21 giugno 2025, in Italia sono state accertate oltre 110 deposizioni di Caretta caretta, con almeno 7 regioni già coinvolte: Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Toscana, Lazio e Liguria.
Un dato sorprendente se confrontato con lo stesso periodo del 2024, anno in cui si erano registrati in totale 604 nidi: il trend attuale indica un incremento di circa il 30% rispetto allo scorso anno, segnalando un possibile nuovo record — il terzo consecutivo dopo il boom del 2023 e del 2024.
Cosa succede ora?
Il nido è stato messo in sicurezza e sarà monitorato per tutta la stagione da operatori esperti e volontari. Se tutto andrà per il meglio, tra circa 45–60 giorni, i piccoli esemplari di Caretta caretta emergeranno dalla sabbia per dirigersi verso il mare, regalando un altro momento simbolico di straordinaria bellezza.
Nel frattempo, è fondamentale continuare a diffondere consapevolezza e rispetto per questi eventi naturali. Ogni segnalazione può fare la differenza.