Lo scorso 18 dicembre 2024, sei testuggini appartenenti alla specie Indotestudo elongata allevate in cattività sono state rilasciate in natura per la prima volta nella storia del “Lawachara National Park“, nel nordest del Bangladesh. A questo primo rilascio, ha fatto seguito quello di dieci testuggini giganti asiatiche Manouria emys phayrei nella “Matamuhuri Reserve Forest“, all’interno della catena montuosa Chittagong Hill Tracts, il 24 dicembre.
Le reintroduzioni fanno parte di un progetto di collaborazione della Turtle Survival Alliance (TSA), della Creative Conservation Alliance (CCA) e del Dipartimento forestale del Bangladesh. Fanno seguito al successo di un progetto pilota del 2021, quando altre dieci Manouria emys furono rilasciate a Matamuhuri, con nessun incidente di bracconaggio e un tasso di sopravvivenza del 70%.
«La recente liberazione di un gruppo di tartarughe allevate in cattività è una pietra miliare significativa, ma rappresenta anche il culmine di oltre un decennio di sforzi dedicati», ha dichiarato Shahriar Caesar Rahman, CEO di CCA.
La Manouria emys ha subito un grave declino, principalmente a causa del bracconaggio, della perdita di habitat e della caccia per la sussistenza da parte delle comunità locali. Nella maggior parte del loro areale storico in Bangladesh sono estinte e solo una popolazione residua di pochi individui selvatici resiste in una località nella zona di confine tra Bangladesh e Myanmar. La Indotestudo elongata è sicuramente più diffusa ma gran parte delle popolazioni bengalesi sono scomparse a causa della caccia.
Gli esemplari allevati in cattività, di età compresa tra i due e i cinque anni, sono stati cresciuti presso il “Turtle Conservation Centre” nel Bhawal National Park. Ora sono state rilasciate in recinti di bambù, dove rimarranno per sei mesi consentendo un graduale adattamento al loro nuovo ambiente, prima di essere completamente rilasciate nelle foreste.
«La collaborazione con le comunità riduce indirettamente anche gli incidenti di caccia di altre specie minacciate», ha sottolineato Rahman. Questo perché oltre ad avere accordi con gli abitanti del villaggio per non mangiare le tartarughe, sono stati anche in grado di includere nella moratoria sulla caccia altre specie minacciate a livello globale, come il gibbone Hulok (Hoolock hoolock).