La stagione di nidificazione delle tartarughe marine nel Mediterraneo ha ufficialmente preso il via anche a Cipro: l’organizzazione SPOT Marine Life ha annunciato ieri il ritrovamento del primo nido di Caretta caretta del 2025 sulla costa settentrionale dell’isola, precisamente sulla spiaggia di Mersinlik Beach. La notizia è stata rilanciata da diversi media greci, accendendo i riflettori sulla delicata fase riproduttiva di questa specie simbolo del mare nostrum.
Si tratta di un evento atteso ogni anno con grande partecipazione da parte di ambientalisti, ricercatori e volontari. Le spiagge di Cipro rappresentano uno dei principali siti di deposizione per le Caretta caretta nel Mediterraneo orientale, insieme a quelle di Grecia e Turchia. Tuttavia, rispetto al 2024, il primo nido è stato deposto leggermente in ritardo: lo scorso anno, infatti, il primo segnale di attività riproduttiva era stato registrato già il 3 maggio.
Nel 2025, invece, il primato del primo nido segnalato nell’intera regione mediterranea spetta alla Turchia, dove nei giorni scorsi è stata documentata la deposizione di un nido sulla spiaggia di İztuzu, vicino a Dalyan, nella provincia di Muğla, storicamente frequentata da centinaia di femmine ogni estate.
La Caretta caretta, conosciuta anche come tartaruga marina comune, è una specie classificata come “vulnerabile” a livello globale. Ritorna sulle stesse spiagge dove è nata per deporre, scavando nidi che possono contenere anche più di 120 uova. La stagione di nidificazione va generalmente da fine aprile a inizio agosto, ma è fortemente influenzata da fattori climatici, correnti e temperature sabbiose.
Gli sforzi di conservazione sono cruciali per il successo riproduttivo della specie: a Cipro, come in molte altre aree costiere del Mediterraneo, le associazioni attive sul territorio lavorano per la protezione dei nidi, la limitazione dell’inquinamento luminoso, la sensibilizzazione dei turisti e il monitoraggio scientifico delle schiuse.
I primi nidi del 2025 rappresentano un segnale incoraggiante per una nuova stagione che, si spera, porterà numerose schiuse e un rafforzamento delle popolazioni di tartarughe marine, sempre più minacciate da cambiamenti climatici, inquinamento e urbanizzazione costiera.