La prima nuova deposizione da segnalare è quella avvenuta lo scorso sabato su una delle spiagge catanzaresi monitorate dai volontari del CE.S.R.A.M.. La tartaruga marina in questione ha deciso di deporre le sue uova senza attendere l’oscurità della notte, davanti agli occhi increduli dei bagnanti li presenti.
Questa nidificazione è stata però comunicata soltanto ieri pomeriggio e dunque non è rientrata nel nostro terzo aggiornamento settimanale del lunedì e verrà quindi conteggiata con le altre due calabresi annunciate tra ieri sera e stamani, la prima rinvenuta dal team del WWF Crotone all’interno dell’AMP “Capo Rizzuto” e la seconda dai volontari dell’associazione “Caretta Calabria Conservation” sull’arenile di Galati, frazione di Brancaleone (RC).
Sempre dal WWF poi, ma stavolta dal versante pugliese, è stata annunciata poco prima della mezzanotte la terza deposizione regionale, dopo le due gestite dal personale del CRTM del Museo di Storia Naturale del Salento di Calimera (LE). Per mettere in sicurezza l’area sulla spiaggia di Marina di Ginosa (TA), sono intervenuti gli operatori dell’Oasi WWF “Policoro-Herakleia“ e le guardie zoofile del N.I.T.A. del Coordinamento provinciale di Taranto.
Arriviamo poi a stamani, con le diverse segnalazioni ricevute dagli “addetti ai lavori”. La prima arrivata all’alba alla biologa marina Oleana Olga Prato, operatrice WWF e attivista del progetto “Life EuroTurtles“, la quale al momento non essendo in zona, effettuerà l’ispezione nei prossimi giorni. Nel frattempo Viviana Falesi, l’esperta volontaria che ha rinvenuto la traccia ed ha segnalato sia quest’anno che l’anno scorso anche altri nidi, ha messo in sicurezza l’area.
Sono state invece due le tracce trovate sugli arenili della Campania, la prima rinvenuta a Marina di Camerota (SA) dai volontari dell’ENPA (sez. Salerno) e di “Project Mare” mentre l’altra a Palinuro, frazione di Centola (SA), da Chiara Roncari, borsista del CRTM “Anton Dohrn” di Portici (NA), e da una volontaria in Erasmus presso la Stazione Zoologica di Napoli.
Purtroppo quest’ultima si è rivelata essere soltanto una escursione e dunque non sono state trovate le uova, come invece successo a Marina di Camerota, ove è stato necessario anche effettuare il trasloco in un punto più alto dell’arenile. Le operazioni sono state svolte dalla stessa Chiara e da Roberta Teti, anch’essa volontaria ENPA (sez. Salerno) e borsista del Centro di Portici (NA).
Infine, poco prima di pranzo, alla rete “Nate Libere” dell’ENPA è arrivata la segnalazione di una tartaruga marina vista nidificare ieri sera sul litorale di Ostia (RM). Sul posto è giunto Alessandro Polinori della LIPU, il quale ha rinvenuto la traccia ed ha immediatamente comunicato la posizione esatta agli operatori della rete “TartaLazio”, che a seguito dell’ispezione hanno confermato la quinta deposizione laziale.
Il trasloco del nido campano ha permesso di conoscere il numero esatto delle uova, confermato in ottantaquattro. Anche per il nido pugliese e per quest’ultimo della regione Lazio, deposti troppo in prossimità della battigia, per evitare future inondazioni della camera d’incubazione è stato necessario il loro trasloco.
La nidificazione di Taranto, così come quella romana spostata dalla biologa marina Roberta Monti presso la Tenuta Presidenziale di Castelporziano (RM) ove è già presente l’altro nido ostiense, conteneva ben 103 uova.