Un evento di grande rilevanza ecologica è stato registrato recentemente sulla costa jonica calabrese: il primo tentativo di nidificazione di una tartaruga verde (Chelonia mydas). Questo avvenimento conferma le previsioni di un recente studio condotto da Chiara Mancino dell’Università Sapienza di Roma, pubblicato sulla rivista Scientific Reports. Lo studio, guidato da Chiara Mancino e il suo team, ha previsto un aumento della probabilità di nidificazione delle tartarughe verdi nel Mar Mediterraneo occidentale.
I ricercatori hanno evidenziato come il riscaldamento globale stia influenzando gli habitat naturali di queste creature marine, spingendole a cercare nuove aree per la nidificazione. L’aumento delle temperature sembra essere il principale fattore che sta contribuendo a questo cambiamento, portando le tartarughe verdi a esplorare e colonizzare nuovi tratti di costa, tra cui quelli italiani.
Le aree principali di nidificazione di Chelonia mydas sono in Turchia, Cipro e Siria, con meno frequenza in Israele, Libano ed Egitto (Kasparek et al. 2001; Rees et al. 2008; Casale et al. 2018). Tuttavia, negli ultimi anni sono stati segnalati nidi di tartarughe verdi in aree distanti dall’area di nidificazione conosciuta della specie. Nello specifico, sono stati confermati nidi di Chelonia mydas in Grecia (precisamente a Rethymno, Creta) nel 2007 (Margaritoulis et al. 2019), in Tunisia (Rejich beach) nel 2019 (Ben Ismail et al. 2022) e in Libia (vicino a Tobruk) nel 2021 (Saied et al. al.2023).
L’ultimo aggiornamento riguardante una deposizione di tartaruga verde in un’area più ad ovest di quelle solite, è stato pubblicato da Dimitris Margaritoulis un anno fa. La nidificazione della Chelonia mydas è stata registrata il 22 luglio 2019 a Kalamaki beach, una spiaggia nella baia di Messara a Creta. L’esemplare in quell’occasione aveva deposto 142 uova ad una profondità totale di 68 cm dalla superficie sabbiosa e con l’uovo superiore a 38 cm.
Torniamo in patria, esattamente alla notte tra il 13 e il 14 luglio. Sulla costa jonica calabrese, un gruppo di giovani turisti nota una grossa tartaruga lasciare la duna per tornare nuovamente in mare. La mattinata seguente, grazie al monitoraggio a piedi di Rosamaria, volontaria del gruppo WWF Vibo Valentia/Vallata dello Stilaro, le tracce vengono identificate e inviate a Pino Paolillo, naturalista calabrese del WWF.
A seguito delle preziose immagini immortalate la sera prima in un video dai ragazzi presenti sulla spiaggia, il comitato scientifico del progetto “TartAmar” conferma quanto già immaginato dalle foto delle tracce: per la prima volta nella recente storia documentata, una Chelonia mydas ha tentato di nidificare in Italia. Nonostante i quattro tentati scavi della tartaruga, i biologi durante l’ispezione non hanno trovato le uova e dunque l’esemplare potrebbe tornare già stanotte nella stessa spiaggia o in quelle limitrofe per provare nuovamente la nidificazione. Occhi aperti!