Lo scorso anno, per superare le settanta deposizioni di tartaruga marina individuate sulle spiagge italiane, si è dovuto attendere fino alla terza settimana di luglio, quando Calabria, Campania e Sicilia erano appaiate a circa venti nidi a testa. In questo 2023 invece, le tartarughe hanno anticipato i tempi e si sono fiondate in massa sugli arenili italiani, favorendo su tutti quelli siciliani.
La giornata di ieri ne è l’esempio più palese, con sette deposizioni confermate in Sicilia e una traccia ancora in attesa di ispezione a Patti, a cui possiamo aggiungere il nido confermato stamani su una spiaggia dell’arcipelago delle Pelagie e le ulteriori tre emersioni da controllare tra Ragusa e Siracusa.
Avola (SR), Lido di Noto (SR), Santa Maria del Focallo (RG), Marina di Modica (RG), Randello (RG) e Trapani. Queste le città che dalle ore 05:30 alle ore 20 circa di ieri sono state interessate dal ritrovamento di tracce sulla sabbia che nascondevano le uova o da deposizioni avvenute con la luce del sole a illuminare la scena davanti agli occhi degli increduli e fortunati presenti.
La prima segnalazione è arrivata dall’oramai esperto Salvatore Artale, dipendente della “Dusty Srl”, il quale ha trovato una traccia praticamente in battigia sulla spiaggetta di Avola. Subito dopo la Capitaneria di Porto di Pozzallo (RG) comunicava alla biologa marina del WWF Oleana Olga Prato che Antonella Manuli e Francesco de Martino, durante la passeggiata con il loro cane Leyla, avevano individuato una strana traccia sulla spiaggia di Santa Maria del Focallo.
I due probabili nidi sono stati prontamente recintati da Viviana Falesi, che mentre tornava verso casa è stata chiamata per una terza traccia individuata dall’operatore Rosario di Raimondo sull’arenile di Lido di Noto. La biologa Prato ha ispezionato le tre tracce, confermando la presenza delle uova in tutte ed effettuando poi il trasloco in un punto più idoneo della spiaggia sia per il nido avolese (113 uova) e sia per quello netino (96 uova).
Per la quarta deposizione siciliana della giornata bisogna spostarsi un bel po’ e arrivare sulla spiaggia delle Mura di Tramontana a Trapani. Qui la segnalazione è giunta in Capitaneria e subito inoltrata al personale dell’Oasi WWF R.N.O. “Saline di Trapani e Paceco“, che ha confermato la nidificazione e messo in sicurezza l’area. Il secondo nido ragusano di ieri invece, è stato segnalato alla biologa Prato da Luigi Vesan e recintato con canne di fortuna da Alessandro Pinto e dai piccoli Bartolomeo e Agata, prima dell’arrivo degli uomini della forestale di Randello per la messa in sicurezza.
All’appello mancano ancora due nidi, quello individuato da Simona Giardina mentre si stava recando sulla spiaggia di Santa Maria del Focallo a mettere i pannelli informativi nei pressi dell’altro nido e quello di Marina di Modica, dove una Caretta caretta ha deposto in pieno giorno sotto gli occhi vigili di un bel gruppo di volontari formati negli anni dalla biologa Prato, arrivata poi in serata per effettuare il terzo trasloco della giornata (99 uova).
Le notizie giunte ieri non si sono però fermate in Sicilia ma la Campania ha aggiunto un’altra nidificazione alle tante già individuate sulle proprie coste. Teresa e Luisa, volontarie rispettivamente delle associazioni “Domizia” e “ENPA Salerno”, hanno individuato tracce del passaggio di mamma tartaruga sulla spiaggia di Castel Volturno (CE). A confermare la presenza delle uova, è stata la borsista della SZN “Anton Dohrn” di Napoli Chiara Roncari, la quale ha poi anche messo in sicurezza l’area.
Soltanto il giorno prima, la borsista della SZN Roberta Teti aveva individuato un nido sulla spiaggia di Ascea Marina (SA) mentre i volontari di Legambiente ne individuavano un secondo su quella di Capaccio Paestum (SA). Entrambe le deposizione sono risultate essere a pochi metri dalla battigia e dunque si è provveduto al trasloco in una posizione migliore, nel primo caso effettuato dalla stessa Dr.ssa Teti mentre nel secondo caso da Marianna Farina, altra borsista della SZN.
L’ultima deposizione in ordine di tempo è stata confermata stamani sulla Spiaggia dei Conigli a Lampedusa (AG), un piccolo pezzo di arenile che in pochi giorni è nursery già di quattro nidi. Le deposizioni elencate però, non rappresentano tutte quelle comunicate negli ultimi giorni ma sia dalle coste lucane che da quelle pugliesi sono arrivate importantissime novità.
Lunedì mattina il signor Fortunato, guardiano dello stabilimento balneare “Cala Jannita” presente sull’omonima spiaggia (detta Spiaggia Nera per la sabbia vulcanica) di Maratea (PZ), è stato allertato alle ore 5 da strani rumori. Avvicinatosi si è reso conto che si trattava di una tartaruga marina intenta a rientrare in mare. L’uomo ha immediatamente segnalato la presenza al Presidente della locale sezione di Legambiente, Giuseppe Ricciardi, il quale ha contattato Valentina Paduano, biologa marina e presidente WWF Terre di Parchi Lucani.
Sul posto è poi giunto Gianluca Cirelli, biologo marino del CRTM Oasi WWF “Policoro-Herakleia“, che autorizzato dal Ministero ha effettuato l’ispezione e confermato il primo nido dell’anno in Basilicata. In questa occasione, il Dr. Cirelli ci ha comunicato anche della messa in sicurezza della prima deposizione in Puglia, avvenuta lo scorso 23 giugno in provincia di Taranto e rinvenuta dalla Guardia Costiera, in supporto alle azioni di controllo delle spiagge.