Le tartarughe marine sembrano volare mentre nuotano sotto le onde del mare, con le pinne che si muovono come lenti battiti d’ali.
In realtà, 118 esemplari di Lepidochelys kempii hanno realmente volato ad oltre tremila metri d’altezza, non grazie alle proprie pinne ma all’interno di scatole di banane “Chiquita” poste nella cabina di un aeroplano.
Siamo nel dicembre del 2020 e l’organizzazione “Turtle Fly Too” sta effettuando il trasporto più grande di tartarughe marine mai avvenuto prima dal Massachusetts alla costa del Golfo del Texas.
Ogni inverno il “cold stunned” (stordimento da freddo) colpisce centinaia di tartarughe marine nelle acque della penisola di Cape Cod, una striscia di terraferma che avanza nell’Oceano Atlantico a mo’ di uncino, risultando una vera trappola per gli esemplari che nuotano lì durante l’avvicinarsi dell’inverno.
Questo bacino in estate è frequentato da tanti esemplari di Lepidochelys kempii, la specie di tartaruga marina più piccola e più a rischio al mondo, di Caretta caretta, di Chelonia mydas ed occasionalmente anche da Dermochelys coriacea. Le sue acque sono calde, calme e soprattutto ricche di cibo ma da novembre le temperature precipitano e, stordite dal freddo, le tartarughe non riescono più a trovare la “via di fuga”.
Fortunatamente per questi rettili, centinaia di volontari aiutano i membri della no-profit “Mass Audubon Wellfleet Bay Wildlife Sanctuary” a pattugliare le spiagge. «Chiunque può camminare sulla spiaggia ed imbattersi in una tartaruga marina» afferma Carol Carson, presidente e fondatore della “New England Coastal Wildlife Alliance”.
Dal 2010 il “New England Aquarium” ospita una struttura per la loro riabilitazione e dal 2020 anche il “National Marine Life Center” ha messo a disposizione un’altra sala per il triage. Tuttavia, il numero sempre crescente di esemplari spiaggiati ha reso necessario il trasferimento in altre strutture e volare si è scoperto essere il modo più veloce e meno stressante per trasportare gli animali.
Il servizio che fornisce “Turtle Fly Too” dal 2014 è unico. Nessun altro infatti, oltre loro e l’US Fish and Wildlife Service, ha i permessi per far volare le tartarughe. Ad oggi l’organizzazione conta addirittura più di 350 piloti e fornisce il trasporto anche ad altri animali, come lontre marine, foche e pellicani.
A marzo del 2021, dalle calde spiagge di Galveston, in Texas, 85 dei 118 esemplari di Lepidochelys kempii sono stati rilasciati di nuovo in mare. Con diversi rapidi colpi di pinne, le tartarughe prendono il largo e scompaiono nel Golfo del Messico. «Addio piccole! Buona fortuna!» urlano dalla spiaggia i curiosi radunatisi per guardare il lieto evento.
Fonte: www.vox.com