Durante gli scavi nella cittadina bulgara di Plovdiv, gli archeologi hanno rinvenuto un guscio di tartaruga ben conservato all’interno di una camera funeraria del II secolo d.C. nella necropoli occidentale dell’antica città di Philippopolis.
Le tombe, di circa un metro di larghezza per due di lunghezza, sono state costruite con mattoni e poi ricoperte di pietre. Due di esse sono state trovate intatte, mentre una terza è stata trafugata ed al suo interno non erano più presenti i resti e gli oggetti sepolti col defunto.
Secondo l’archeologo Murat Sav non è inusuale la presenza del guscio del rettile nella tomba, poichè nell’antichità le tartarughe simboleggiavano dèi mitologici e quindi ciò potrebbe indicare l’esistenza di una qualche relazione tra la persona deceduta ed il dio rappresentato proprio da questo animale. L’esempio di un ritrovamento simile è quello avvenuto in un antico cimitero nella provincia turca sud-orientale di Diyarbakir, ove furono trovati 21 fossili di tartaruga.