Il fenomeno delle oltre 70 tartarughe misteriosamente trovate morte nel 2013 al “Misery Bay Provincial Park” sull’isola canadese di Manitoulin è stato finalmente risolto grazie allo scrupoloso lavoro svolto da Donnell Gasbarrini, laureata in biologia presso la Laurentian University e successivamente tesista al master proprio con questo caso.
Miss Gasbarrini ha vissuto nei pressi del lago da maggio a settembre 2014, conducendo monitoraggio quotidiano delle tartarughe “Emydoidea blandingii” sfruttando parte del finanziamento di 80.000$ concesso dalla FOMB (Friends of Misery Bay). Nel 2015 ha poi condotto ricerca sul campo con frequenza mensile da pendolare.
«I risultati dello studio effettuato sono stati confrontati con le foto scattate alle tartarughe appena morte. Le foto mostrano esemplari a cui mancano le teste, caratteristica della predazione da parte di mustelidi (tipo lontre e visoni); infatti il cervello è ricco di grassi e proteine, importantissime per i carnivori.» queste le parole della della signora Gasbarrini.
Le tartarughe sono state trovate in mucchio in un periodo di acqua bassa nella baia. Probabilmente la discesa del livello dell’acqua ha provocato una scomparsa dei pesci e dei gamberi (normal-cibo per i predatori) ed un’alta concentrazione di Emydoidea blandingii, aumentando così la loro vulnerabilità.
Escluse altre cause di morte, a Miss Gasbarrini è stato chiesto se fosse stato possibile evitare tutto ciò. La sua risposta è stata un sottolineare l’unicità del caso e soprattutto il dover evitare che riaccada, poichè altri periodi di acqua bassa potrebbero compromettere la presenza di queste tartarughe nella baia.