Negli ultimi anni le estati italiane sono caratterizzate da decine, se non centinaia, di nidificazioni di Caretta caretta, concentrate principalmente tra Calabria, Campania e Sicilia. Seppur con numeri minori, tra le regioni interessate da tale lieto evento c’è anche la Puglia, con diverse deposizioni individuate tra la costa tarantina e quella salentina.
Purtroppo però, l’ultima notizia che arriva dal tacco dello stivale italiano è decisamente sconcertante e ben lontana dalla conservazione di una specie a rischio.
Piervincenzo Damiani e sua moglie Maria Luisa Carratta erano a bordo di un natante quando hanno visto un esemplare galleggiare in difficoltà al largo di Torre Pali, frazione balneare di Salve (LE). Grazie all’aiuto telefonico di Piero Carlino, responsabile del CRTM di Calimera (LE), i due sono riusciti ad issare a bordo la tartaruga, rendendosi così conto di quanto accaduto.
La Caretta caretta era stata colpita con un arpione sparato da un fucile subacqueo all’altezza del collo e, oltre ad avere ancora l’asta d’acciaio conficcata, si trascinava dietro l’arma abbandonata dal sub. Le sue condizioni al momento sono drammatiche, avendo perso molto sangue ed avendo la fiocina perforato anche un polmone.
I motivi di tale sconsiderato gesto potrebbero essere molteplici e si spera che ciò non sia stato fatto di proposito e con cattiveria. Le dinamiche lasciano presuppore anche la possibilità che un giovane inesperto abbia sparato per paura, trovandosi il grosso esemplare davanti. In qualsiasi modo siano andate le cose, condanniamo fermamente tale episodio, sperando che la povera tartaruga possa tornare in mare a nuotare libera quanto prima.