Il Corpo dei Marines si sta attrezzando per il trasporto di oltre mille tartarughe Gopherus agassizii poiché quell’area del deserto del Mojave in cui vivono servirà per espandere di circa 165 miglia quadrate la base “Marine Corps Air Ground Combat Center“.
Si teme però che, nonostante siano stati stanziati 50 milioni di dollari per garantire il meglio per le Gopherus agassizii, il mega-trasporto possa accelerare la scomparsa di queste tartarughe che ogni anni son già minacciate dalla sempre più frequente siccità in California e dalle malattie trasmesse da quelle tartarughe non autoctone che vengono abbandonate da chi non riesce più a tenerle.
Negli ultimi 10 anni, secondo un team di biologi federali, gli adulti son diminuiti del 50% e cali di questo genere non si avevano dagli anni ’70/80.
William Boarman, scienziato di fauna selvatica ed esperto di tartarughe del deserto, ha affermato che «non è per niente una strategia di conservazione o un mezzo per aiutare la crescita della popolazione di queste tartarughe ma si tratta semplicemente di spostarle da un pericolo certo».
Ma Walter Christensen, capo della pianificazione ambientale della base militare, è ottimista: «Abbiamo imparato molto dagli errori del passato commessi dagli altri. Non staremmo facendo ciò se non avessimo avuto certezza sulla buona riuscita dell’operazione».
Purtroppo però, i traslochi di tartarughe hanno record tristi: lo stress da manipolazione da parte dell’uomo ed il lento adattamento nel nuovo habitat rendono questi rettili molto vulnerabili alle minacce naturali come corvi, coyotes o come la disidratazione.
Inoltre, da non trascurare che così facendo si interrompono le complesse reti sociali fra gli esemplari e si danneggiano le linee genetiche create in migliaia di anni nei vari “distretti naturali” del deserto.
Preme sottolineare che nel 2008, per un analogo motivo, furono stanziato quasi nove milioni di dollari per spostare 670 tartarughe. L’operazione fu sospesa nel giro di un anno in seguito alla morte di 90 tartarughe, avvenuta dopo essere state collocate nel nuovo habitat.
Secondo il piano approvato dal “Fish and Wildlife Service” degli SA, saranno circa 100 i biologi impegnati a catturare le tartarughe adulte ed a impiantare loro trasmettitori radio prima di lasciarle in una delle tre zone scelte per la liberazione. Invece gli esemplari giovani (circa 230) saranno allevati nella base fino a quando avranno raggiunto una grandezza tale da poter essere trasferite senza correre il rischio di essere catturare da qualche volatile. Le loro probabilità di diventare adulti in allevamento, tuttavia, non sono alte.