Il mare della Calabria continua a regalarci emozioni e segnali positivi. Il 14 giugno 2025, è stato rinvenuto il primo nido di tartaruga marina Caretta caretta nel tratto dell’alto Tirreno cosentino, sulla spiaggia di Grisolia Lido, in provincia di Cosenza. Una scoperta importante che conferma come la Calabria, già nota per le sue coste vocate alla nidificazione, si stia rivelando sempre più centrale per la riproduzione di questa specie a rischio.
A dare l’allarme è stato il Sig. Giovanni Battista Pagano, titolare di uno stabilimento balneare e storico amico del WWF. Mentre allestiva l’area per l’arrivo dei primi turisti, ha notato sulla sabbia le tipiche tracce lasciate da una femmina di tartaruga marina dopo la deposizione. Lo stesso tratto di spiaggia era già stato parzialmente recintato per la presenza di un nido di Corriere piccolo (Charadrius dubius), un piccolo limicolo che depone direttamente sulla sabbia: un’ulteriore conferma della ricchezza ecologica di questo habitat.
Intervento tempestivo e sinergia tra cittadini e istituzioni
La segnalazione è stata immediatamente raccolta dalla biologa marina Valentina Paduano, presidente del WWF Terre di Parchi Lucani, che ha guidato le operazioni di identificazione e messa in sicurezza del nido. Fondamentale il supporto della Capitaneria di Porto, dei vigili urbani e dei volontari, che hanno collaborato per delimitare l’area e proteggerla da potenziali disturbi. Accanto al sig. Pagano, anche il vicino di lido, Antonio, ha accettato con entusiasmo di diventare uno dei custodi del nido, che nei prossimi 40–60 giorni porterà alla schiusa di decine di piccole tartarughe marine.
Un segnale importante per la biodiversità calabrese
La provincia di Cosenza si aggiunge così alle altre due province calabresi (Reggio Calabria e Catanzaro) già interessate quest’anno dalla presenza di nidi di Caretta caretta, rendendo la Calabria una delle regioni italiane con la maggiore diffusione di siti di nidificazione per questa specie nel Mediterraneo. Il tratto tirrenico nord-occidentale, finora meno monitorato rispetto alle spiagge ioniche, si conferma dunque un’area da tenere sotto osservazione. La nidificazione in zone turistiche frequentate evidenzia quanto sia cruciale il ruolo dei cittadini nella citizen science e nella tutela attiva della fauna marina.
Cosa possiamo fare noi?
L’invito è a segnalare sempre eventuali tracce o avvistamenti di tartarughe sulle spiagge, soprattutto nelle prime ore del mattino, evitando di calpestare o disturbare aree con sabbia smossa o tracce a “V” sulla superficie. E naturalmente, evitare l’uso di luci artificiali, musica ad alto volume o attività notturne troppo invasive nei pressi dei nidi. A fine luglio, se tutto andrà per il meglio, potremo assistere al meraviglioso spettacolo della schiusa: un momento di pura magia, in cui decine di piccole tartarughe corrono verso il mare, guidate solo dalla luce naturale dell’orizzonte.