Nella recente storia documentata, non risulta alcuna segnalazione confermata di deposizione di Caretta caretta sul litorale tirrenico lucano e dunque, quanto avvenuto stamani ha un valore eccezionale per coloro che da anni effettuano campagne di sensibilizzazione in questi 30 km di costa.
Dopo poco la mezzanotte, Antimo Buonocore e Ramona Venezia stavano passeggiando sulla spiaggia della frazione di Castrocucco, nel comune di Maratea (PZ), quando hanno visto correre verso il mare delle minuscole tartarughe ed hanno così subito avvertito del lieto evento la Guardia Costiera.
I primi a giungere sull’arenile, oltre agli uomini della Capitaneria di Porto locale, sono stati il veterinario Massimo Lomonaco (ex referente del WWF Maratea) e Manuel Chiappetta (portavoce dell’associazione “Imprese di Pesca” del litorale marateota). I due, insieme a Angelo Licasale e Manuela Scaccia, hanno messo in sicurezza l’area nell’attesa dell’arrivo degli esperti del CRTM WWF di Policoro (MT).
Dopo qualche ora è stato Gianluca Cirelli, biologo marino del Centro, ad individuare la posizione esatta della camera d’incubazione, il quale ha poi istituito il corridoio verso il mare con l’aiuto di Valentina Paduano (collaboratrice WWF Italia). Dal racconto della coppia che ha segnalato la presenza degli hatchlings e con le piccole tartarughe sbucate stamani dalla sabbia, è stato appurato che sono già almeno una ventina quelle che hanno raggiunto per la prima volta l’acqua.
AGGIORNAMENTI
I ragazzi hanno aiutato sette tartarughe a raggiungere il mare, quindi nel conteggio verranno per ora valutate soltanto queste. A fine schiusa, il nido sarà aperto e si avrà certezza sul numero reale di nascite.
- nella notte tra il 28 ed il 29 agosto, sono sbucati altri 12 hatchlings: totale giunto a 42 nati
- nelle due notti successive, sono nate rispettivamente 9 e 2 piccole Caretta: totale aggiornato a 53 nascite
- all’alba del primo settembre il totale è arrivato a quota 69 nascite
- La schiusa è terminata il 3 settembre e dall’ispezione del nido è emerso che sono state 89 le tartarughine nate (di cui una ancora nella camera d’incubazione e così salvata dai biologi). Quattro invece, quelle morte all’interno dell’uovo ed infine un uovo intero e non schiuso.